L’iniziativa, attuata dalla cooperativa sociale Itaca – da anni impegnata in progetti negli istituti di pena – è stata presentata oggi alla stampa nell’auditorium della Casa Circondariale di Bari in un evento conclusivo con la ricca mostra dei manufatti. “Apprendere, socializzare, imparare un lavoro in carcere – ha dichiarato l’assessore regionale alla Formazione professionale, politiche dell’occupazione e del lavoro, Alba Sasso – significa sconfiggere l’idea che la pena debba essere solo un tormento e non un percorso di riabilitazione. Come Regione abbiamo investito su questo obiettivo, attraverso l’asse inclusione del Fondo sociale europeo. I risultati estremamente positivi raggiunti ci convincono che la strada è giusta e su questa continueremo a camminare”. L’iniziativa è stata infatti finanziata tramite l’assessorato regionale con 135mila euro dall’FSE 2007-2013 (Asse III – Inclusione Sociale – Attività di Formazione negli Istituti di pena – Avviso 3/2010).

Il corso – ha spiegato la presidente di Itaca Alessandra De Filippis – ha previsto ore di teoria, impegnando docenti del CTP – Scuola media statale “Massari Galilei” di Bari e dell’Istituto d’Arte “Luigi Russo” di Monopoli, e di pratica, curate da due aziende di artigiani del territorio: la “Vallarelli F.sco & Figli” di Terlizzi, e la “Ceramiche Tradizionali” di Rutigliano (che ha messo in campo un maestro come Filippo Lasorella, noto ceramista anche nell’ambito della Fiera del Fischietto rutiglianese).

Il progetto, teso a facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti a forte rischio di esclusione sociale, ha inoltre previsto per gli allievi anche una proposta formativa di carattere educativo, culturale e orientativo-professionale, voluto da Itaca per arricchire il periodo di detenzione con opportunità di crescita e valorizzazione personale: ciò grazie ad altre 200 ore – ha ricordato la coordinatrice del corso Roberta Cioce – che hanno visto alternarsi figure come il mediatore penale, il mediatore culturale, il counselor, esperti di orientamento al lavoro e di accompagnamento all’inserimento lavorativo.

“Un’esperienza che – ha evidenziato il portavoce degli allievi, Francesco – oltre ad insegnarci un’arte, ci ha permesso di esprimere una creatività che non sospettavamo di avere”. Cosa testimoniata dalla qualità e varietà dei manufatti esposti, con temi vari – vasi, soli ridenti, santi, paesaggi – scelti dagli stessi ristretti.

All’incontro, di fatto una verifica dell’esperienza a più voci guidata dal responsabile dell’Area educativa Tommaso Minervini, sono intervenuti la vicedirettrice della Casa Circondariale Valentina Meo Evoli – sottolineando anche la preziosa collaborazione dell’Area Trattamentale della struttura -, la responsabile regionale dell’Asse III Inclusione sociale P.O. 2007/2013 per il FSE Giulia Veneziano, il Garante dei detenuti – Regione Puglia Piero Rossi, nonché un folto gruppo di detenuti (in primis gli stessi corsisti), alcuni testimoni privilegiati del territorio, la presidente del Tribunale di sorveglianza Giuseppina D’Addetta, rappresentanti dell’èquipe e del nutrito partenariato di progetto, che ha coinvolto Ministero della Giustizia – Direzione Casa Circondariale di Bari, Assessorato alla Solidarietà del Comune di Bari, C.P.I. Puglia – Servizio Politiche attive del lavoro – CTI di Bari, Confcooperative – Bari, Consorzio di Cooperative Sociali “Meridia”, Cooperativa Sociale “CRISI”,  Confartigianato U.P.S.A. Bari.

In chiusura, per gli allievi del corso e i presenti, lo spettacolo teatrale “Ridi, Ridi” scritto e interpretato da Renato Curci ed Enrico Castellaneta, comici e burattinai pugliesi che da anni spendono la loro arte in campo artistico e sociale a livello locale e internazionale. Una messa in scena frutto di un originale percorso teatrale e circense; una comicità legata anche personaggi e situazioni della vita quotidiana, con l’obiettivo di emozionare e trasmettere gioia di vivere al pubblico.

 

(Comunicato della cooperativa sociale Itaca)