“Il no alle perforazioni al largo delle coste pugliesi – ha commentato Maugeri – è conseguenza diretta della scelta del modello di sviluppo operata dalle comunità del nostro territorio, incentrato sul turismo e sulla qualità dei prodotti di filiera della produzione e trasformazione agroalimentare, nonché sulla ricerca e l’innovazione con particolare attenzione alla diffusione delle energie alternative.

E’ evidente che installazioni impattanti come le piattaforme per la trivellazione del petrolio in mare, ma anche solo le attività di prospezione sui fondali attraverso la tecnologia air gun, appaiono incompatibili con tale radicale cambio di prospettiva economica basata sulla sostenibilità.
Il Comune di Bari intende opporsi a chi continua a proporre lo sfruttamento delle risorse fossili, ormai in via di esaurimento e non rinnovabili, e auspica che, insieme alla mobilitazione in programma a Monopoli, le amministrazioni elaborino un’iniziativa comune, di carattere istituzionale e, se necessario, legale per fermare anche le attività di prospezione già autorizzate dal ministero dell’Ambiente, nonostante il parere contrario della Regione Puglia.

Per questo intende sostenere l’azione di tutte quelle regioni che, a breve, si vedranno a Trieste per elaborare una proposta di legge nazionale al fine di porre fine a qualsiasi campagna di ricerca e trivellazione del petrolio in tutto il bacino adriatico”.

(Comunicato stampa Comune di Bari)