Nella sala giunta di Palazzo di Città, alla presenza dei giornalisti, Emiliano ha esordito affermando che la percezione della tradizione degli spari alla mezzanotte del 31 dicembre come «cosa disdicevole» e non più divertente è stata avvertita dai cittadini, dai residenti dei singoli quartieri, prima ancora che dalle forze politiche.

Il sindaco di Bari, dunque, è stato come un “microfono” per la voce di tutti i cittadini baresi che, attraverso quel «confessionale elettronico» che è Facebook, hanno manifestato la propria contrarietà ai botti di Capodanno, giudicandoli «una scemenza conclamata e rischiosa» per la salute non solo degli animali domestici, ma anche e soprattutto di chi li fa esplodere.

Di fronte alle centinaia di kg di esplosivo che di anno in anno saltano in aria tra i minuti immediatamente precedenti e successivi alla mezzanotte del 31, stavolta, 48 ore prima che i balconi si popolassero di adulti e bambini con in mano stelle filanti, bengala e quant’altro, il primo cittadino ha emesso un’ordinanza comunale che distogliesse dagli acquisti dell’ultim’ora. E il fatto che a Bari non si sia registrato alcun ferito, è stato il segno del successo della stessa.

In attesa che venga promosso un decreto legislativo a livello nazionale che vieti i fuochi – da quelli di libera vendita ai botti abusivi e illegali, usati dai clan mafiosi per dimostrare il proprio possesso del territorio, il sindaco si è servito di un “mezzuccio”, nel senso positivo della parola, come l’ordinanza comunale per tutelare l’incolumità pubblica e far capire che le istituzioni, a Bari, sono dalla parte dei cittadini e non dei “cretini” che sparano, nè della malavita.

Alessandra Morgese