Nel nuovo mercato coperto “Santa Scolastica” del rione Poggiofranco, inaugurato lo scorso 8 dicembre, a prima vista nulla sembra esser cambiato: le bancarelle sono aperte e la merce sui banconi c è. Ma l’apparenza inganna. “La merce sta cominciando a scarseggiare- dice il fruttivendolo Sabino- e i grossisti se ne approfittano e stanno aumentando i prezzi”.

“Se la protesta continua, già da domani si rischia di fare festa”, afferma con aria triste e minacciosa il pescivendolo Nicola. Anche per l’ortolana “la chiusura sarà invevitabile”, “i prezzi del mercato generale sono aumentati, per guadagnarci dovremmo rivendere a prezzi esorbitanti”.

Nei supermercati di grandi dimensioni, come nella “Coop” di via Fanelli, il personale addetto ai reparti ortofrutticoli è quasi del tutto assente. E non è un caso. Un addetto ci confida:  “A causa del protrarsi dello sciopero degli autotrasportatori non possiamo garantire la presenza di tutti i prodotti in assortimento.” Basta dare un’occhiata al reparto frigo. Già dalle prime ore di stamane è iniziata la corsa alle provviste e soprattutto il latte è andato letteralmente a ruba.

“Ho pagato un litro di panna 2,10 euro in più rispetto a ieri e il latte domani non mi verrà consegnato “,  dice Federica Manzulli, titolare del bar “Jamboree” di via Fanelli, mentre il signor Michele, propritario del “Conghiglia Bar” di via Argiro, ammette con tristezza: “Da due giorni non mi arrivano latte e caffè e le aziende che me li forniscono non rispondono più al telefono. Sono sparite.” Oggi le consegne sono pervenute, domani è un altro giorno”,  si fanno forza nel ristorante “Piccinni”.

E questo  è solo l’inizio, visto che lo sciopero dei tir continuerà perlomeno fino a venerdì.

Alessandra Anaclerio
Maria Bruno