Perché la scelta di affidare le motivazioni dello sciopero, assieme a parole di scuse per i disagi arrecati, a fogli fosforescenti, peraltro unica nota di colore nell’uggiosa mattinata ieri? Per rendere più incisivo il messaggio dei ferrovieri dell’Or.S.A., colpiti, molto più dei pendolari, dal “progetto di destrutturazione del servizio pubblico”, dalla “progressiva riduzione dei treni”, dalla “rinuncia al trasporto delle merci via treno che sta intasando le nostre strade di Tir e aggravando la situazione ambientale delle nostre città”.

Per lo sciopero sono state scelte le giornate di sabato 26 e domenica 27, in maniera tale da sottolineare la volontà degli organizzatori di recare meno disagi possibili a lavoratori e studenti, mentre oggi sarà interessato dallo stop lavorativo solo il personale dipendente del Gruppo FS e Trenord, impegnato in attività non collegate alla circolazione dei treni.

All’origine dello sciopero vi sono una serie di implicazioni dei tagli imposti dal Governo al servizio di trasporto pubblico: la soppressione, dal 1° gennaio 2012 del 40% dei treni del trasporto regionale e la totalità di quelli a lunga percorrenza; la rinuncia al trasporto merci; il mancato rinnovo del contratto da tre anni; i licenziamenti facili; le 36 morti bianche, dal 2007 a oggi, durante la manutenzione delle infrastrutture a causa della scarsa sicurezza.

Tutto questo, scrivono i ferrovieri dell’Or.S.A., “non solo causerà una gravissima crisi occupazionale nel nostro settore”, ma vedrà negato anche il diritto dei cittadini “di raggiungere i posti di lavoro o le scuole con i mezzi pubblici”, diritto sancito dalla Costituzione. Inoltre, con la soppressione dei treni a lunga percorrenza, i pendolari, facoltosi o meno, sarebbero obbligati a servirsi dei molto più dispendiosi Eurostar.

“Noi crediamo di scioperare anche per Voi – conclude il sindacato – Se questo è anche il vostro pensiero, sosteneteci”.

Alessandra Morgese