Napolitano ha cominciato parlando del Sud, che ha ricordato essere a lui molto caro. Prendendo spunto dai discorsi di Petrocelli, Laterza e Viesti, che ha lodato per i loro interventi critici e propositivi, per nulla catastrofistici, ha dichiarato:

«Più rigore e più iniziativa nel modo di essere e di comportarsi delle rappresentanze politiche, della amministrazioni regionali e locali, del mondo delle imprese e del mondo del lavoro dovunque nel Mezzogiorno, sono un contributo di cui l’Italia intera ha bisogno per aprirsi una nuova prospettiva di sviluppo».

Il discorso del Presidente ha poi toccato l’argomento G20 che, ha affermato Napolitano, ha mostrato quanto l’Italia sia al centro delle preoccupazioni internazionali.

«Parliamo chiaro – ha dichiarato – nei confronti del nostro Paese è insorta in Europa, e non solo in Europa, una grave crisi di sfiducia. Dobbiamo esserne consapevoli e sentircene, più che feriti, spronati nel nostro orgoglio e nella nostra volontà di recupero».

Ha poi continuato, invitando a non rispondere con animosità ai giudizi unilaterali e ai pregiudizi che sorgono nei confronti dell’Italia.

«Tra paesi amici che sono stati e sono impegnati a costruire un’Europa unita, pacifica e solidale, non possono riaccendersi spirali di incomprensione e divisione che nella Storia del nostro continente approdarono a spaventosi disastri».

Concludendo il sui intervento, prima di lasciare Bari per procedere il suo viaggio verso Barletta, dov’è atteso questa sera, Napolitano ha esortato tutti a condurre un esame di coscienza.

«Lasciando alla dialettica democratica in Parlamento la libertà e l’onere delle scelte generali da compiere, c’è da condurre un esame di coscienza collettivo. Molto deve cambiare nei comportamenti di tutti. L’azione di recupero della fiducia che oggi vediamo così scossa nei confronti dell’Italia, non può considerarsi compito di una parte sola».

Napolitano ha poi terminato esortando tutti a essere più esigenti verso noi stessi e anche verso coloro che intendono rappresentarci, nel Mezzogiorno, come in tutto il Paese.

 

Pasquale Amoruso