Angelillis, Pontassuglia e Nitti, i primi tre ad essere ascoltati, avrebbero reso dichiarazioni in merito alle fasi dell’inchiesta su Tarantini, illustrandola punto per punto e difendendo il proprio operato:  i magistrati hanno negato qualsiasi ritardo e qualsiasi tentativo da parte di alcuno di proteggere gli imputati né tantomeno persone ad essi collegate, come ad esempio, Silvio Berlusconi.

Adesso è il ministro della Giustizia, Nitto Francesco Palma, a volerci vedere chiaro. Il Guardasigilli ha già richiesto al Csm i verbali delle audizioni di Laudati e Scelsi e predisposto l’invio di ispettori alle Procure di Napoli e Bari. Non si sa quando le ispezioni partiranno, ma Arcibaldo Miller, capo dell’ispettorato del Ministero della Giustizia, sta già costituendo le due squadre.

Ma a questo punto, sorge un nuovo problema. Miller, infatti, risulta coinvolto nell’inchiesta sulla P3, la presunta associazione segreta, portata alla luce nel 2010 dalla Procura di Roma, finalizzata al pilotaggio di appalti e sentenze, e al dossieraggio. Stando a numerosi articoli mai smentiti, Miller avrebbe preso parte a riunioni segrete con l’ex coordinatore del Pdl Denis Verdini, il senatore Marcello Dell’Utri, l’allora sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, tutti indagati nell’inchiesta,  e il magistrato Antonio Martone, organizzate dal faccendiere Flavio Carboni al fine di entrare in possesso pilotare alcune sentenze e venire a conoscenza preventivamente degli esiti di altre, quale, ad esempio la decisione della Corte costituzionale sul Lodo Alfano.

Il capo dei 007 di via Arenula, pm proprio per la Procura di Napoli, per 20 anni, per questa presunta implicazione è tuttora oggetto di indagini da parte del Csm che in più gli ha impartito un provvedimento disciplinare. L’incarico attuale come capo dell’ispettorato, tuttavia, essendo extragiudiziari, cioè al di fuori delle funzioni di magistrato, esula dal provvedimento disciplinare. Da fonti vicine al Csm, si apprende che attualmente il Consiglio sta valutando un’ipotesi di revoca del mandato fuori ruolo di Miller (incarico concesso dallo stesso Csm nel 2005). L’incarico del capo degli ispettori, infatti, richiede la massima trasparenza. Quindi, per è stato interpellato l’Ufficio Studi di Palazzo dei Marescialli per un parere sull’ammissibilità della revoca. E il Pdl già parla di «una dichiarazione di guerra nei confronti del ministro della Giustizia»

 

Pasquale Amoruso