I tecnici dell’Arpa Puglia, durante due sopralluoghi nel sito di smaltimento dei rifiuti dell’Italcave di Statte, in provincia di Taranto, hanno riscontrato una situazione anomala. I rifiuti nelle balle campane marchiate CER 19.12.12, ovvero rifiuti urbani tritovagliati, che sarebbero dovuti essere trattati meccanicamente, differenziati e sminuzzati, non mostravano nessuno dei trattamenti previsti dagli accordi interregionali del dicembre 2010.

I sacchetti di spazzatura erano interi, sotto il confezionamento esterno. Oltre a ciò, sono stati rinvenuti materassi interi, pezzi di copertoni, parti di auto e altri rifiuti non considerabili solidi urbani ma che necessiterebbero di un tipo di smaltimento differenziato.

La Regione Puglia, dal 2008, ha accolto oltre 120mila tonnellate di rifiuti provenienti da Napoli e dintorni, dimostrando, secondo Pelillo, una solidarietà di cui la Campania non può abusare. Specie alla luce della decadenza del decreto legge del luglio 2011, scaduto il primo settembre, sull’emergenza dei rifiuti, secondo cui la Campania poteva portare fuori i propri rifiuti previa la stipula di un accordo con le regioni interessate.

A questo si aggiunge  la sospensione, da parte del Tar del Lazio, dell’attività di raccolta dell’Italcave. In vista di questo e delle anomalie riscontrate dall’ente ambientale regionale, Nicastro ha diffidato le discariche interessate, tra Taranto, Grottaglie e Fragagnano, ad accettare rifiuti campani che non rispettino le disposizioni previste. Una decisione, quella dell’assessore all’ambiente, resasi necessaria anche per tutelare la costa ionica. L’assessore al Bilancio, ha dichiarato:

«E’ una situazione che purtroppo interessa un territorio molto vulnerabile come quello di Taranto, dove il governo regionale è intervenuto negli anni con particolare attenzione per contrastare il fenomeno dell’inquinamento. E poi c’è il fatto che la Campania non può chiudere stabilmente il suo ciclo di rifiuti qui in Puglia».

Pasquale Amoruso