Il primo aveva chiesto nei giorni scorsi di essere ascoltato dai magistrati baresi per spiegare quanto accaduto nei giorni precedenti la partita Bologna-Bari dello scorso 22 maggio, terminata con un clamoroso 0-4 per gli ospiti, uno dei diversi match della passata stagione biancorossa finiti sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti.

Secondo il legale dello stopper rossoblu, l’avvocato Gabriele Bordoni, il suo assistito avrebbe risposto per circa tre ore alle domande dei magistrati (che hanno secretato l’interrogatorio), chiarendo tutta la faccenda «in maniera esaustiva e definitiva».

A parlare per primo della presunta combine di quella partita era stato proprio Iacovelli che, durante l’interrogatorio di garanzia davanti agli inquirenti di Cremona dopo il suo arresto, aveva raccontato di come Andrea Masiello gli avesse riferito di poter truccarne il risultato grazie ai suoi contatti con Portanova, suo compagno di squadra ai tempi del Siena.

Il factotum, molto vicino allo spogliatoio barese nelle passate stagioni, è stato sentito per circa un’ora per fornire alcuni chiarimenti su fatti emersi proprio nella sua audizione a Cremona, ma non presenti nei verbali della Procura di Bari.

Tra questi, alcuni dettagli sulla probabile combine di Udinese-Bari 3-3 del 9 maggio 2010 e, in particolare, sulla presunta telefonata di un noto ristoratore barese (ex titolare di alcune agenzie di scommesse), nella quale questi gli avrebbe riferito che c’era gente che scommetteva sul match a nome di Masiello sulla parola, senza anticipare soldi.

Secondo il racconto di Iacovelli ai pm lombardi, successivamente l’ex difensore biancorosso, ora all’Atalanta, avrebbe ritirato in sua presenza una somma di denaro proprio nei pressi del locale di proprietà del ristoratore e gli avrebbe regalato mille euro.

Nicola de Mola