LAMANNA 6: partita di ordinaria amministrazione per il numero uno barese, bravo comunque a farsi trovare pronto sull’ incursione di Zito al 72’.
MASI 5,5: non è un terzino e si vede. Soffre per tutti i 90 minuti le discese dello scatenato Zito. Da valutare nel suo ruolo naturale.
BORGHESE 5,5: meriterebbe la sufficienza, ma paga l’occasione fallita nel finale da buona posizione e la solita, evitabile, ammonizione.
CLAITON 6: sebbene sia un difensore, è l’attaccante più pericoloso del Bari con i suoi due colpi di testa da calcio d’angolo. Il che è tutto dire.
POLENTA 6: prestazione decisamente migliore rispetto alle ultime a cui ci aveva abituato. Copre bene la fascia e si rende pericoloso con un cross non sfruttato bene dall’(assente) attacco biancorosso.
DE FALCO 5: oramai è risaputo che, quando manca il suo “scudiero” Romizi, l’ex Sassuolo si perde nei meandri del centrocampo di Torrente. Fuori ruolo e fuori dalla partita.
SCAVONE 5,5: positivo e propositivo nel primo tempo, sparisce col passare dei minuti. Paga il poco utilizzo da parte del tecnico campano.
BOGLIACINO 5: da lui ci si aspettava il riscatto dopo il rigore fallito ad Empoli. Non pervenuto.
GALANO 5,5: la solita prestazione svogliata, ravvivata da un paio di incursioni nella ripresa. Chissà se il suo procuratore Davide Lippi avrà seguito oggi la sua partita.
(84’ DEFENDI S.V.)
KUTUZOV 6: nonostante i chili di troppo, che evidentemente fatica ancora a smaltire, svaria dall’attacco al centrocampo e viceversa. Continua, però, a non tirare in porta, come insegnerebbe l’ABC del perfetto attaccante.
STOIAN 5: meriterebbe qualcosa di meno, ma a sua discolpa c’è il fatto di trovarsi per gran parte del match (non per sua scelta) a fare la prima punta. Ruolo che un ragazzo di 65 chili circa non potrebbe coprire neanche in un campionato dilettantistico.
(81’ RANA S.V.)
TORRENTE 5: ha dalla sua le numerose assenze che hanno falcidiato i Galletti questa settimana. Gli manca, però, l’intuizione dalla panchina in grado di sbloccare un match comunque alla portata dei biancorossi. E i due cambi a cavallo tra l’81’ e l’83’ sono quanto di più lontanamente possibile dal concetto di intuizione.
Vito Nicola Palumbo