La dirigenza barese ha, infatti, deciso di rivolgersi al Tribunale di Milano per chiedere l’annullamento del lodo arbitrale nei confronti di Andrea Masiello, ex difensore biancorosso presunto protagonista dell’alterazione dei risultati di alcune partite del Bari della passata stagione.

Il lodo, datato primo febbraio, obbligherebbe al momento la società al pagamento delle residue spettanze economiche al giocatore. Un obbligo che, alla luce di quanto sta emergendo dalle indagini, i vertici di via Torrebella considerano ingiusta e ingiustificata.

Già nei giorni scorsi il direttore sportivo Guido Angelozzi si era lamentato dell’enorme danno economico provocato alla società dal comportamento di Masiello, il cui cartellino è in comproprietà con l’Atalanta e la cui cessione definitiva ai bergamaschi (prevista per questo gennaio, prima che esplodesse lo scandalo) avrebbe aiutato a rimpinguare le esangui casse biancorosse.

Ora, invece, non solo il riscatto è saltato e comunque non è più realizzabile, ma Masiello non vale ormai nulla sul mercato, vista la sua imminente e pressoché certa squalifica per mano della giustizia sportiva.

Mercoledì scorso il Bari, per mano degli avvocati Aurelio e Vittorio Gironda, aveva depositato presso il Tribunale del capoluogo pugliese anche una denuncia per truffa ai suoi danni, rivolta proprio contro i presunti responsabili dell’organizzazione che avrebbero combinato alcune gare dello scorso campionato.

Nicola de Mola