Nella stessa giornata, infatti, la società di via Torrebella aveva provveduto a liquidare gli emolumenti dei suoi tesserati sia per quel trimestre sia per i mesi di ottobre, novembre e dicembre dello scorso anno, chiedendo la sola rateizzazione delle pendenze riguardanti l’Irpef e gli altri debiti verso l’Erario.

Scelta, questa, che avrebbe portato alla penalizzazione di un solo punto, a cui ora (alla luce del nuovo deferimento) rischiano di aggiungersene altri due, senza dimenticare l’altro -2 in classifica di novembre scorso, subito per le stesse ragioni. Un totale di -5 che sarebbe oggettivamente una vera e propria mazzata per gli uomini di Torrente.

Per questo i legali del club stanno preparando le difese da presentare tra circa un mese a Roma davanti alla Commissione disciplinare, consci del fatto che il caso sarà destinato a fare giurisprudenza.

«Noi riteniamo, basandoci sull’interpretazione di alcune recenti norme federali, di non dover essere sanzionati per questa fattispecie: in ogni caso, su questo punto deciderà la Disciplinare», ha spiegato Garzelli.

Stando a quanto dichiarato dal direttore generale biancorosso, quello su cui la società cercherà di far leva sarà proprio la poca chiarezza delle nuove norme organizzative interne (Noif) della Figc e l’applicazione a dir poco integralista datale dal procuratore federale nel caso del Bari.

Le norme, infatti, farebbero pensare che l’eventuale cumulo di sanzioni vada applicato nel caso la società non provveda a pagare due trimestralità relative alla stagione in corso, mentre il periodo in questione (occorre ricordarlo) riguarda lo scorso campionato.

L’inghippo sarebbe da trovarsi nell’interpretazione delle Noif che la stessa Figc ha dato lo scorso 8 novembre, in base alla quale il sodalizio di via Torrebella avrebbe dovuto provvedere a ripianare il debito nei confronti dei suoi tesserati entro e non oltre il 14 dello stesso mese, pena la sottrazione di altri due punti in classifica.

Va, però, detto che la notifica della nuova direttiva è stata inviata al Bari proprio il 14 novembre intorno a mezzogiorno e, quindi, oggettivamente senza concedere un termine congruo per ottemperare alla stessa.

Nicola de Mola