I militari dell’Arma, su mandato del pubblico ministero Ciro Angelillis, si sono presentati negli uffici di via Torrebella per ritirare i documenti ufficiali riguardanti Andrea Masiello, Alessandro Parisi, Marco Rossi, Abdelkader Ghezzal, Simone Bentivoglio e Nicola Belmonte.

Si è trattato di una mossa a tutela del club, che fa seguito all’esposto presentato dai legali del Bari, gli avvocati Aurelio e Vittorio Gironda, nella quale viene ipotizzata la truffa ai danni del società, parte lesa nel procedimento instaurato presso il tribunale del capoluogo pugliese.

Sulla base della denuncia, infatti, gli inquirenti stanno valutando se sia possibile contestare anche questo reato, oltre all’associazione per delinquere e alla frode sportiva, ai calciatori.

Secondo l’accusa, lo scorso anno Masiello e soci, mentre intraprendevano la strada delle vie legali per ottenere il pagamento degli stipendi arretrati, avrebbero contemporaneamente combinato  i risultati di alcune partite.

L’intera vicenda legata alle scommesse avrebbe, quindi, provocato al Bari un danno sportivo, legato alla retrocessione in B, e uno economico, derivante dalla svalutazione dei giocatori coinvolti e dalla conseguente riduzione degli incassi frutto delle cessioni degli stessi.

Nicola de Mola