Sarebbe (il condizionale in questi casi è sempre d’obbligo), infatti, scattato una sorta di piano per evitare il crack finanziario della società di via Torrebella attraverso un’iniziativa che vedrebbe in prima linea il sindaco Michele Emiliano e l’assessore comunale allo sport e all’urbanistica Elio Sannicandro.

I due dovrebbero incontrare in giornata un gruppo formato da una ventina di imprenditori locali (si sussurrano i nomi dei vari De Fazio, De Bartolomeo, Barbone, De Santis, De Gennaro, Barozzi, Canonico e Ninni), che potrebbero essere coinvolti in un piano per risollevare le sorti del club.

L’obiettivo di questa iniziativa dovrebbe essere la costituzione di una società affidata a un pool di manager del settore calcio slegato dalla proprietà, capace di autofinanziarsi il più possibile e aperta in parte anche all’azionariato popolare. In pratica, ricalcando un po’ uno stile sconosciuto in Italia, ma largamente diffuso a livello europeo in campionati come la Liga spagnola e la Premiership inglese.

Insieme alla nuova idea di società dovrebbe anche essere presentato agli imprenditori il piano di ammodernamento del San Nicola, sulla base del recente progetto ideato da Renzo Piano, che (sempre sul modello britannico) dovrebbe permettere allo stadio, a fronte di un investimento calcolato sulla base di 70 milioni, di svincolarsi dal solo calcio attraverso l’apertura al suo interno di palestre, cinema e attività commerciali.

Insomma, una serie di belle idee che, qualora dovessero essere messe in pratica grazie a uno sforzo quanto mai collettivo, non solo salverebbero la vita di un Galletto ormai sempre più in coma, ma gli garantirebbero un futuro decisamente all’avanguardia rispetto agli standard del calcio italiano.

Nicola de Mola