Il tecnico del Bari è stato, infatti, una vera e propria bandiera genoana, avendo militato in maglia rossoblu per ben 15 stagioni da giocatore e avendo fatto praticamente tutta la trafila delle giovanili del Grifone da allenatore, con una fugace apparizione sulla panchina della prima squadra nel 2002, prima di trasferirsi a Gubbio nel 2009.

«Il Genoa mi è rimasto nel cuore e non nascondo che un domani mi piacerebbe allenarlo, ma appena comincerà la partita saremo nemici», ha detto ieri il mister campano, convinto che, però, prima di realizzare il suo sogno dovrà dimostrare qualcosa proprio a Bari.

Nel corso della consueta conferenza stampa prepartita Torrente ha poi aperto il suo personale libro dei ricordi maturati nel corso della sua lunga esperienza sotto la Lanterna, dove, giunto a soli 19 anni dalla Nocerina, è diventato un simbolo e dove ha disputato da titolare inamovibile quella splendida cavalcata in Coppa Uefa stagione 1991/92, con in squadra gente come Skuhravy, Collovati, Branco, Aguilera e Signorini, sotto la guida di Osvaldo Bagnoli.

«In 15 anni ci sono stati tanti momenti: quello che ricordo maggiormente, però, è il primo anno in serie A dove mi sono confrontato con grandissimi attaccanti, affrontando il più forte al mondo, Maradona, che in quell’occasione segnò solo su rigore», ha raccontato, prima di soffermarsi sulla partita di stasera, annunciando che non opererà turn over.

Saranno, comunque, 8 gli indisponibili tra i biancorossi, tutti per infortunio: gli ex Polenta e Forestieri, Claiton, Masi, Sini, Scavone, Bogliacino e De Paula. Crescenzi, Borghese, Ceppitelli e Garofalo verranno, così, schierati davanti allo sloveno Koprivec, solitamente vice di Lamanna, a cui Torrente ha deciso di concedere una chance. Donati e Rivaldo comporranno il centrocampo, coadiuvati da uno tra Bellomo e De Falco, mentre in attacco Caputo agirà con Defendi e Rivas ai propri fianchi.

Nicola de Mola