La reazione dell’A.S Bari è contenuta in poche righe: «Fermo restando il rispetto che i soggetti dell’ordinamento sportivo sono tenuti ad osservare nei confronti del Collegio Arbitrale, la Società si riserva di valutare nel merito eventuali ulteriori iniziative». Per capire meglio la vicenda, bisogna tornare al 21 agosto scorso, quando a causa di uno scherzo da caserma ai danni del secondo portiere barese, Zdenek Zlamal, e della reazione di quest’ultimo nei confronti di Salvatore Masiello, il calciatore napoletano afferrò un piatto per poi scagliarlo contro il vice di Lamanna.

In quel frangente, onde evitare danni al portiere Zlamal, il neo acquisto biancorosso Alessandro Crescenzi “parò” a mani nude il piatto. Conseguenza di ciò fu il grave ferimento di Crescenzi, il quale dovette ricorrere alle cure mediche e a ben 40 punti di sutura al braccio. Massimo rispetto per la decisione del Collegio Arbitrale dunque, ma non si può non rilevare come nell’ambito calcistico, una tale forma di violenza perpetrata da un tesserato, peraltro completamente avulsa dal contesto agonistico, sia punita in maniera di gran lunga più blanda rispetto a quanto preveda il codice penale.

 

Donato Capozzi