Da Bari a Rutigliano per salvare un gatto che non voleva essere salvato. È l’odissea di una squadra di vigili del fuoco che è intervenuta nella “Capitale dei fischietti”, allertata dalle guardie ecozoofile, per il salvataggio di un gattino rimasto bloccato su un albero vicino al tribunale.

Il micio è lì già da diverse ore e miagola la sua presenza, tanto da richiamare l’attenzione dei passanti, preoccupati per la sua vita. In breve, la chiamata ai pompieri: “C’è un gattino bloccato su un albero, non riesce a scendere, venitelo a salvare”. I vigili, ligi al dovere e non indifferenti alla causa animalista, salgono a bordo del loro mezzo e percorrono i 23 chilometri che separano Bari da Rutigliano.

Arrivano al Tribunale, trovano l’albero. Eccolo, il gatto è lì. “Come facciamo? Come non facciamo?”, scelgono la procedura migliore. La camionetta viene posizionata sotto l’albero. Due uomini salgono sul tetto del mezzo, si allungano verso il ramo sul quale sta acquattato il gatto e cercano di trarlo in salvo. Il micio vede i due uomini protendersi verso di lui e soffia un po’. Si solleva sulle zampe, percorre l’intero ramo e salta sull’albero accanto.

Bloccato un paio di baffi.

Per i pompieri non c’è stato altro da fare che racimolare le loro cose e tornarsene a Bari.

Epilogo

Ore 12.30, telefonate Quotidiano Italiano-Vigili del Fuoco:

QI: «Quindi il gatto non era bloccato? Era lì perché voleva essere lì»;
VVFF: «Esatto. Tant’è che quando ci ha visti, se n’è scappato sull’albero accanto. Non siamo riusciti a prenderlo. Noi possiamo salvare gli animali che sono in pericolo, ma se il gatto non corre rischi ed è perfettamente in grado di scendere, noi poco possiamo fare».