Non è la prima volta che l’Oncologico di Bari assume per chiamata diretta personale iscritto nelle graduatorie di altre Asl italiane. L’ultimo caso, quello che ha fatto insorgere la Fials, è relativo all’unità arrivata da Bologna, senza che l’Istituto Tumori barese avesse prima reso pubblica la sua esigenza, provveduto ad avviare un bando per la mobilità interregionale o comunque provato a trovare l’assistente amministrativo categoria C fra i suoi dipendenti.

La delibera in questione è la 601 del 3 agosto scorso, a firma del direttore generale, Antonio Delvino. Il segretario aziendale della Fials, Domenico Losacco, ha chiesto di conoscere a quale area amministrativa la dottoressa assunta per chiamata diretta fosse stata assegnata e perché si fosse proceduto a chiamare dall’esterno senza procedere, come previsto per legge, con lo strumento della progressione verticale.

Losacco, al netto dell’esigenza in Amministrazione, si chiede se non fossero state più necessarie l’assunzione di figure indispensabili come il dietista, il centralinista e l’autista. Dalla risposta del direttore generale si evince che, in via informale, l’Oncologico avrebbe chiesto senza successo alla Asl di Bari di attingere alla loro graduatoria di mobilità. Sulla necessità di tale figura professionale, a detta del direttore generale, non ci sarebbero state alternative in conseguenza dei pensionamenti e della crescente mole di lavoro.

I vertici dell’Oncologico hanno anche assicurato l’avvio delle procedure – si spera pubbliche – per l’assunzione delle altre professionalità di cui l’Istituto Tumori è carente. Il botta e risposta sembrava aver chiuso la questione, non fosse intervenuto anche il segretario generale della Fials, Massimo Mincuzzi, che giudica inopportuna la procedura.

Nella missiva, unitamente a tutta una serie di perplessità, viene evidenziato un particolare non di poco conto. “Il direttore generale ha deciso di utilizzare la graduatoria in oggetto, non sulla base di un’esigenza aziendale, ma bensì su richiesta della candidata idonea”. Una delle anomalie rilevate sta nel fatto che proprio l’Oncologico ha deciso di aggregarsi alla procedura concorsuale della Asl Bat per l’assunzione proprio di collaboratori amministrativi. Per il momento, nonostante la richiesta di annullamento in autotutela, la collaboratrice amministrativa resta al suo posto a tempo indeterminato.