“Stiamo valutando di mostrare una mozione di sfiducia nel confronti del Presidente del Consiglio Comunale perché è incapace nel gestire l’aula, di garantire imparzialità e che rende l’aula tumultuosa. Abbiamo bisogno di una persona di equilibrio come era Pasquale Di Rella”. Il consigliere comunale Giuseppe Carrieri prende parola e si difende dopo quello che è successo nell’aula Dalfino.

Dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale per non aver raggiunto nuovamente il numero legale, la bagarre è continuata all’esterno dell’aula dove, secondo il racconto dei testimoni, sono volate delle parole pesanti da parte di Carrieri e di Irma Melini.

“Dovevamo discutere dell’edilizia giudiziaria – racconta Carrieri -, un problema presente nella città da ben 4 anni. Nel momento in cui è intervenuto il Sindaco, credevamo di dover ascoltare cosa si stava facendo, ma invece sono stati rivolti una serie di insulti nei confronti di alcuni consiglieri di opposizione, che giustamente hanno preso parola per difendersi. Il presidente Cavone, dopo tutto questo, prima di chiedere il numero legale del consiglio mi ha rivolto delle accuse infondate”.

“Mi è stata negata la possibilità di difendermi – conclude Carrieri – ed è per questo che, innervosito da quanto stava accadendo, ho detto la frase ti devo dare la morte, usando il dialetto, che in gergo significa che gli daremo del filo da torcere. Dire che sono volate in Consiglio Comunale delle minacce di morte è un modo per sviare l’attenzione dai problemi che affliggono la nostra città”.