Venerdì scorso, senza non poche polemiche, è stata inaugurata la nuova sede del Museo Pino Pascali di Polignano in una nuova location di per sé suggestiva, si tratta infatti di un ex mattatoio sul mare, riqualificato dopo una lunga fase di degrado e abbandono. Il Museo aveva ragionevolmente bisogno di più spazio vitale, non soltanto per le esposizioni e per l’archivio Pascali, ma anche per tutta una serie di attività satellite previste dagli standard dei musei internazionali.

Da molti anni ormai, il museo Pascali porta avanti strenuamente il vessillo dell’arte contemporanea in Puglia essendo l’unico museo stabile di arte contemporanea della Regione, e soprattutto dovendo supplire alle negligenze dell’ unico capoluogo di Provincia italiano privo di musei, ma che il sindaco Emiliano ha incautamente pensato di candidare a capitale europea della cultura per il 2019.

Venerdì scorso a Polignano ad attendere le autorità, oltre a un pubblico numeroso accorso appositamente per l’atteso evento, era presente anche un gruppo di cittadini, i quali hanno approfittato della presenza del presidente Vendola per esporre la loro protesta contro la Regione e l’AQP rei di voler costruire un depuratore con scarico direttamente nel mare.

Ma le polemiche non sono finite perché in molti sono rimasti delusi in primis dall’opera di restauro dell’ immobile che sarà indubbiamente stata dispendiosa, ma che ha disatteso nettamente le aspettative finendo per creare un’asettica cesura tra il contenitore e quel che era stato chiamato a contenere, ma pare che la Regione abbia già stanziato ulteriori fondi per le doverose correzioni.

Altre criticità sono venute per quel che riguarda proprio la mostra e la selezione dei 65 artisti chiamati a rappresentare l’arte pugliese: le accuse che si sono lette nei giorni a seguire sulle interfacce pubbliche del Museo da parte degli utenti sono quelle di ripetitività e autoreferenzialità e di una mancanza di coordinazione e coraggio nella selezione delle opere. Poco male, probabilmente si è trattato solo di un tentativo fallito, il museo Pascali in Puglia, purtroppo, concretamente non ha rivali o contendenti con cui rapportarsi e confrontarsi in un regime di sana competizione, ma forse, anche per questo, in quest’occasione avrebbe potuto osare di più.

Bruna Giorgio