Toritto, uno dei paesi finiti sotto la neve da una settimana, se l’è cavata con le sua sole forze. Nessun aiuto esterno, dicono gli amministratori, nonostante le promesse ricevute. A togliere le castagne dal fuoco, ma sopratutto il ghiaccio dalle strade, almeno dalle principali, sono stati gli agrcoltori del paese.

“Non fosse stato per loro – ci dice un cittadino – Toritto starebbe nella merda”. A sei giorni dalla prima bufera di neve la circolazione stradale è ancora molto compromessa. Ci sono strade, non solo quelle secondarie, trasformate in lastroni di ghiaccio spesse anche 30 centimetri. Transitare, a piedi o in macchina, è particolarmente complicato.

L’amministrazione sta pensando a come fare per risarcire la totalità delle spese sostenute dagli agricoltori, che non si sono risparmiati, pur non sapendo quanto avrebbero potuto rimetterci. In paese sono arrivate altre 30 tonnellate di sale da Margherita di Savoia e nel pomeriggio è iniziato il lavoro per la rimozione degli alberi caduti all’interno delle scuole, una elementare e l’altra media. Costo complessivo dell’opera di rimozione 6.500 euro. Ruspe e trattori rompono ghiaccio e spargono sale.

Intanto restano chiuse le scuole. Il sindaco, Gianbattista Fasano, ha prorogato l’ordinanza fino a sabato prossimo, per riuscire ad assicurare la totale sicurezza.