Da qualche tempo stiamo cercando di capire qualcosa di più dei rapporti tra i fornitori e la FC Bari 1908. Rapporti compromessi da parcelle e forniture non pagate e per questo al centro di contenziosi. Una delle precisazioni che sono state fatte finora recita più o meno così: “Sono debiti che attengono al periodo Paparesta, che Giancaspro si è ritrovato e sui quali ha fatto e sta facendo chiarezza”. Per quanto ci riguarda, i debiti della FC Bari 1908 sono debiti della FC Bari 1908, non di Paparesta o Giancaspro.

Nella maggior parte dei casi è pur vero che i contratti sono stati firmati dal presidente Paparesta, ma ci sono prestazioni professionali che la FC Bari 1908 non ha pagato in maniera bipartisan, come nel caso dei 62mila euro o giù di lì, non ancora risarciti a Teo Bianco, progettista grafico titolare della Danger Graph di Putignano, al quale prima Paparesta, poi Giancaspro avevano affidato la progettazione grafica del merchandising e del progetto originale della maglia ufficiale.

Per i baresi biancorossi veraci, nel caso di Giancaspro parliamo della prima maglia Umbro con il disegno del lungomare, della seconda con quello del Petruzzelli e della terza con l’immagine della Basilica. Durante la rottura del matrimonio tra Paparesta e la società, in tanti come risposta alle loro pretese si sono sentiti dire il più classico dei: “Pagherò”, salvo poi essere costretti a percorrere le vie legali perché a della della FC Bari in presenza di contratti non regolari, oppure successivi all’avvio delle prestazioni, solo per fare qualche esempio.

Bianco di decreti ingiuntivi ne avrebbe fatti due. Il primo, da circa 30mila euro, nei confronti della Globallicensing, la società nata ai tempi di Paparesta per la commercializzazione del merchandising Nike poi finita a sua volta al centro di un contenzioso; il secondo, sempre di circa 30mila euro, fatto a marzo scorso alla FC Bari 1908 del presidente Giancaspro.

La FC Bari 1908 conferma di aver spedito una lettera con cui spiega che il contenzioso nasce dal fatto che Bianco deterrebbe merce della società per un valore cinque volte superiore a quello delle parcelle non pagate.

Il problema è che secondo alcune informazioni ricevute il professionista quella lettera non l’avrebbe ancora letta. Bianco non ha voluto rilasciare interviste, ma una provocazione col sorriso amaro ce l’ha detta prima di tagliare corto: “Lo avessi avuto, con la vendita di quel materiale della FC Bari me ne sarei andato alle Hawaii”.