Il Bari si lecca le ferite dopo la disfatta di Livorno e prova a guardare alla sfida di Vicenza e al proseguo del campionato con moderato ottimismo. Ad analizzare la gara del Picchi è stato chiamato il più giovane della compagnia biancorossa, Joseph Minala.

«Abbiamo iniziato bene la partita poi ci siamo trovati sotto di due reti e abbiamo perso il controllo e la serenità – inizia Minala – ci dispiace per come sono andate le cose e per la delusione dei nostri tifosi, prendere cinque reti è sempre pesante. Di positivo c’è la reazione della squadra. Non volevamo mollare e abbiamo cercato in tutti i modi di riequilibrare la gara. Può sembrare strano ma sul 3-2 si pensava non solo a pareggiarla, ma anche a vincerla. Forse questa fretta si è rivelata fatale. Dopotutto, di fronte avevamo il Livorno. Che non a caso è terza forza del campionato».

Minala non è più una sorpresa. Gli avversari hanno imparato a conoscerlo ed in qualche caso anche a limitarne le potenzialità. «Questo è il calcio – ammette il ragazzo – più si va avanti, più giochi, più gli altri ti vedono e cercano di trovare le contromisure per fermarti. Gli spazi diminuiscono e per fare la differenza devi inventarti cose nuove. Ci saranno partite dove soffrirò di più e altre dove avrò più libertà».

Nel mirino la sfida di sabato contro un Vicenza che dopo un avvio di stagione per nulla esaltante adesso occupa i piani alti della classifica. «Ieri nello spogliatoio ci siamo parlati a lungo – rivela Minala – abbiamo provato a capire cosa non sta funzionando e ci siamo detti pronti a voltare pagina immediatamente. Pensiamo al Vicenza con umiltà e con la consapevolezza di non voler ripetere determinati errori. Sappiamo che da qui alla fine del campionato per centrare gli obiettivi dovremo soffrire e moltiplicare le nostre forze».