Alla base della decisione, presa di comune accordo tra il legale del giocatore Salvatore Pino, il procuratore capo Antonio Laudati e il pm Ciro Angelillis, il clima di tensione che si sarebbe creato nelle ultime ore intorno all’interrogatorio.

Gli investigatori, infatti, sarebbero venuti a conoscenza (sia attraverso le voci circolanti sui forum dei tifosi, sia attraverso alcune informazioni riservate in loro possesso) dei preparativi da parte di alcuni supporter biancorossi di una sorta di “comitato di benvenuto” nei confronti del loro ex beniamino.

In particolare, alcune frange della tifoseria non avrebbero perdonato a Masiello il fatto di aver infangato con il suo comportamento il nome della loro squadra del cuore, nonostante ne abbia più volte indossato anche la fascia di capitano (per 2 stagioni è stato il vice di Jean Francois Gillet) e in qualche caso si sia anche esposto in prima persona, assurgendo, a parole, al ruolo di salvatore della Patria.

In un paio di infuocate conferenze stampa al San Nicola il difensore, oggi all’Atalanta, denunciò infatti alcuni suoi compagni di squadra colpevoli, a suo dire, di non assumersi le proprie responsabilità in merito al disastroso campionato barese: una presa in giro che, con il senno di poi, nessuna tifoseria oggi gli avrebbe potuto perdonare.

Da qui la decisione dei magistrati baresi, dettata esclusivamente dalla volontà di evitare tensioni e incidenti. Masiello, quindi, si recherà direttamente con il suo legale nel luogo scelto per l’interrogatorio, prima di far tappa a Roma, dove dovrebbe essere sentito dal Procuratore federale Stefano Palazzi.

Nicola de Mola