Gabriele ha quasi 5 anni, è un bambino bellissimo, come tutti i bimbi del resto. Al contrario dei suoi coetanei, però, Gabriele ha tanti problemi di salute. A uno sguardo superficiale e distratto potrebbe sembrare solo un po’ vivace, in realtà i tanti specialisti che lo hanno visitato e lo seguono hanno messo nero su bianco che il piccolo ha un ritardo dello sviluppo oltre a una lunga serie di patologie anche rare: “Un ritardo globale dello sviluppo – si legge nelle carte – con ipoplasia del verme cerebellare e probabile sindrome disgenetica”. Come se non bastasse, è epilettico. Non ha le convulsioni, ma può perdere conoscenza.

La relazione del CTU però dice ben altro e gli ha negato l’accompagnamento. I genitori vogliono capire perché tra la perizia di parte e le diagnosi in loro possesso ci sono così tante ed evidenti discrepanze: “In tutti gli ospedali in cui sono andato mi hanno detto che mio figlio ha una serie di gravi problemi e ha bisogno di assistenza continua – spiega il papà – però quando ho fatto domanda per l’indennità di accompagnamento mi è stata negata”.

“Il Consulente del tribunale dice che ha visitato mio figlio, ma in realtà non è così. Un genetista della Casa Sollievo della Sofferenza ha certificato dei disformismi cranio-facciali. Invece nella relazione il consulente, nonostante ‘una manovra di palpazione, compressione e percussione’, non ha riscontrato nulla”.

Inoltre, nella relazione del Ctu, passa quasi in secondo piano il problema dell’epilessia: “La relazione parla di episodi parossistici. Non so cosa sta a significare, io so soltanto che mio figlio ha delle crisi epilettiche, può perdere conoscenza, ha tachicardia e senso di paura. Ha bisogno di assistenza continua”.

Poi c’è il problema forse più evidente, quello della vista: “Secondo il Consulente di parte non risultano deficit visivi e uditivi, ma solo un lieve strabismo. Invece Gabriele ha 2-3/10 all’occhio destro e 6-8/10 all’occhio sinistro. In sostanza mio figlio ci vede pochissimo ed è costretto a portare degli occhiali particolari”.

Senza entrare troppo nello specifico, dalle varie relazioni emerge che il piccolo Gabriele ha un ritardo: “Dalle relazione degli specialisti – sottolinea il papà – Gabriele dimostra 2 anni e 4 mesi nella funzionalità generale, 2 anni e 1 mese nell’area della comunicazione e addirittura solo 1 anno e 7 mesi nelle abilità motorie”.

Nonostante questo, però, secondo il Ctu Gabriele sarebbe autonomo: “È scritto che non è possibile concedere l’indennità di accompagnamento non avendo riscontrato i requisiti di impossibilità ad attendere autonomamente agli atti della vita. Ma come è possibile? Mio figlio sa solamente mangiare da solo. Per il resto non sa fare nulla, non sa andare in bagno, non sa vestirsi, non sa salire o scendere le scale”.

“Voglio che mio figlio venga visitato da uno specialista. Non metto in dubbio che chi lo ha visitato sia un bravissimo dottore, ma io voglio un genetista, un neuropsichiatra e un neurologo. Non sto chiedendo l’elemosina, voglio che venga dato un diritto a chi ne ha diritto e soprattutto bisogno”.