Galeotto fu il comunicato stampa per dire in pompa magna che la spiaggia di Torre Quetta sarebbe diventata più accogliente per cani e disabili. Lo scivolone comunicativo, per la verità non il primo di questa amministrazione comunale social, ha fatto esplodere lo sdegno dei diversamente abili, non solo baresi.

Alcune associazioni hanno imbracciato penne e computer per mettere nero su bianco che un accostamento così irrispettoso, tra lo sgambamento dei cani e le aree ad hoc per i diversamente abili in carrozzina doveva essere evitato ad ogni costo. A dirla tutta, quella spiaggia è stata aperta nonostante si sarebbe prima dovuto garantire ai disabili l’accesso al mare.

Chi non ha proprio gradito è stato il segretario generale della Cisl di Bari, Giuseppe Boccuzzi, particolarmente sensibile al tema della disabilità. Sulla sua pagina Facebook ha scritto al sindaco Antonio Decaro e all’assessore Carla Palone. Certo, si tratta di buone intenzioni, ma rese note con “un grado di sensibilità comunicativa a dir poco imbarazzante”. Come dare torto al segretario della Cisl di Bari.

La notizia è quella dell’installazione di un punto di accoglienza e accompagnamento per le persone disabili e un’area per lo sgambamento dei cani. “Non immaginate, caro Sindaco e caro Assessore – scrive Boccuzzi – il disagio che ha potuto provare la nostra cittadina in carrozzina che ci ha segnalato questa forma di comunicazione che vede seguire alla parola disabile, perché forse in carrozzina, lo sgambamento dei cani”.

La gaffe è assoluta quando si legge il virgolettato riportato nella nota relativa alle due migliorie, pensate “affinché la spiaggia diventi pienamente fruibile non solo per le persone con disabilità, ma anche per i proprietari di cani che non dovranno separarsi dai propri amici”. Boccuzzi rilancia. “Come se le due esigenze fossero in una naturale correlazione e avessero lo stesso valore umano e sociale, con tutto il rispetto e l’amore per i cani”. Il Comune chieda scusa, partendo dalla cancellazione della nota, riportata pedissequamente ovunque. In certa occasioni la sostanza non può fare a meno della forma.