Nei giorni scorsi vi avevamo raccontato l’odissea vissuta da Rosanna Grandolfo e dalla sua amica disabile Rossella Lattanzi in occasione del concerto di Alessandra Amoroso al Palaflorio. A distanza di una settimana è toccato a Francesco Renga calcare il palcoscenico nella stessa struttura. La musica, dentro è fuori, è cambiata poco.

Dentro, è leggermente migliorato, ma non troppo, il trattamento riservato ai diversamente abili, seppure ancora non c’è traccia di una pedana da cui permettere di assistere agevolmente allo spettacolo. Fuori, invece, continuano a spadroneggiare gli abusivi. Rossella Lattanzi ha quindi deciso di scrivere al sindaco per sottoporre direttamente a lui la questione, non più tollerabile.

Egregio signor Sindaco,
sono Rossella Lattanzi, una ragazza barese diversamente abile. Spero abbia avuto modo di leggere gli articoli pubblicati sia dal Quotidiano Italiano che Repubblica su ciò che ho vissuto al Palaflorio in occasione del concerto di Alessandra Amoroso insieme alla mia accompagnatrice, nonché amica di una vita, Rosanna Grandolfo.

All’interno del Palaflorio, spesso utilizzato per ospitare concerti, non c’è una pedana per i diversamente abili. Quando e se riescono ad entrare, nonostante il biglietto pagato, finiscono dietro, in fondo, e non hanno la possibilità di vedere i cantanti né di seguire lo spettacolo.

C’è troppa confusione per quanto riguarda il “nostro” mondo. Ci sono accompagnatori che hanno dovuto pagare insieme al diversamente abile due volte il biglietto per entrare, altri che sono stati completamente ignorati, altri sono stati costretti a rinunciare. Come facciamo a sentirci “sicuri” in un contesto simile? Sono davvero amareggiata. Siamo sempre penalizzati in questa società.

Spero possa rispondermi, tutelando i miei diritti come cittadina disabile e come tutti coloro che già vivono nella quotidianità con tante difficoltà. Le chiedo la cortesia di riportare questa lettera al Prefetto, al Questore, alle Forze di Polizia presenti il 19 ottobre durante il concerto, ai Vigili del Fuoco, che dovrebbero verificare la sicurezza logistica dei concerti, e a tutti coloro eventualmente indifferenti alla vicenda.

La musica non deve mai essere amputata dell’anima bella, della giustizia e della premura nei confronti di tutti, specialmente dei diversamente abili.

La ringrazio e resto in attesa di un suo gentile riscontro.

Cordialmente
Rossella Lattanzi