La Regione Puglia con una mano dona, con l’altra taglia, seppure non sempre per colpa propria. L’ultimo caso è quello relativo agli assegni di cura destinati ai malati di sclerosi laterale amiotrofica (sla). I fondi per garantire a tutti i pazienti l’assegno di cura di 1.100 euro scarseggiano e quindi la cifra potrebbe essere ridotta a cominciare dall’anno prossimo.
Un problema generato dalla sentenza del Consiglio di Stato, che impone alle Regioni di assicurare l’assegno anche ai pazienti affetti da altre malattie degenerative. La platea degli assistiti pugliesi passa così da mille a tremila persone. All’appello mancherebbero 38 milioni di euro. La Regione non sa dove andare a recuperare le risorse necesarie.
Come se non bastasse, dal governo centrale continuano a sforbiciare sui fondi destinati al Welfare. All’esercito di malati e familiari impegnati nella costante rincorsa al diritto, nella solita guerra tra poveri, si rivolge Salvatore Negro, assessore regionale al Welfare. “Finora – ha detto – l’assegno di cura stanziato in Puglia è stato tra il più alti d’Italia”. Premessa per dire che “Saremo costretti a diminuirlo”.
Però, c’è sempre un però. “Abbiamo avviato un percorso di ascolto con tutte le associazioni dei pazienti e con i gruppi consiliati”, spiega Negro. L’obiettivo è quello di “giungere a una soluzione condivisa e il meno impattante per tutti i pazienti”. Il guaio è uno solo: per chi vive le condizioni degenerative di una malattia, l’impatto è forte comunque, perché ogni spicciolo in più consente un’assistenza più dignitosa.
Sulla faccenda è intervenuto anche il Direttore del Dipartimento Salute della Puglia, Giovanni Gorgoni. “La sentenza del Consiglio di Stato – ha detto il numero uno della sanità regionale – ha fatto saltare il banco. Le risorse che vengono attinte dal fondo nazionale per l’autosufficienza sono risicate”. E allora giù col confronto. “Sedici milioni a fronte dei novanta della Toscana, che puo pescare anche nel FSR, che può contare su un’assegnazione del fondo nazionale maggiore, pur a parità di abitanti con la Puglia”.
La notizia buona è che i 1.100 euro sono assicurati fino al 31 dicembre prossimo, poi, chi vivrà, se ancora vivrà, vedrà.