Francesca ha un tumore incurabile e molte altre patologie che inevitabilmente le condizionano la vita di tutti i giorni. Grazie all’animo nobile dei baresi, oggi Francesca ha anche una casa e un po’ di soldi da parte. Abbiamo iniziato a raccontare la sua storia esattamente un mese fa: da allora la gara di solidarietà non si è più fermata.

A tendere la mano a Francesca nel primo tratto di questa lunga staffetta è stata la Fondazione Maria Rossi Onlus, che una volta accertata la malattia della donna e la sua indigenza, ha deciso di donarle un assegno di mille euro. Qualche giorno dopo abbiamo avuto la fortuna di consegnare nelle mani di Nicola, il marito di Francesca, una busta con 500 euro e il santino del Sacro Cuore di Gesù: c’era stata consegnata da un benefattore anonimo con l’intento di regalare un’altra piccola fetta di serenità alla famiglia Glorioso.

In breve tempo la nostra redazione è stata invasa da messaggi di solidarietà e in una sola settimana dalla pubblicazione del primo servizio i benefattori anonimi sono diventati due, con altri 500 euro che Francesca ha subito depositato in un libretto postale “in modo da usarli per il pagamento dell’affitto, delle bollette, del condominio, per fare la spesa”.

Il cuore dei baresi però è davvero molto grande e trenta giorni dopo l’inizio di questa splendida corsa di beneficenza il testimone è passato nelle mani di un altro animo nobile. Anche lui ha deciso di rimanere anonimo e anche lui ha deciso di donare a Francesca 500 euro per l’ennesimo caloroso abbraccio di ringraziamento che abbiamo preso noi e che altrettanto calorosamente giriamo al nostro lettore.

Non è tutto, però. Francesca adesso ha una casa. È in via Isonzo, due vani a pochi metri dall’abitazione in cui viveva prima e che il 18 aprile dovrà lasciare a causa di uno sfratto diventato esecutivo. “Grazie a tutti – ci dice quasi commossa -. Grazie davvero. Ora so che non sarò costretta a dormire per strada”. Dalle istituzioni pare non sia arrivato ancora alcun segnale. Per adesso, si va avanti con la solidarietà della gente. Un bagaglio di partecipazione, sostegno e speranza che tra qualche giorno la famiglia Glorioso potrà portare in una nuova, luminosissima, casa.