Centro storico di Acquviva delle Fonti. Un un tugurio senza acqua, pieno di umidità, che rischia di crollare a ogni acquazzone, vivono Vincenzo, ex detenuto di 42 anni, la sua compagna di 55 anni, il figlio quattordicenne e l’ex compagno della figlia della donna, agli arresti domiciliari nel sottoscala dell’abitazione.

Il parroco, i vigili urbani e l’assessore alle Politiche sociali conoscono bene la storia della famiglia, ormai disperata. Dal 2012 Vincenzo non percepisce neppure il sussidio come ex detenuto, perché ormai riga dritto e “Non può prendere una pensione a vita”, ci spiegano in Comune. I Capurso non hanno diritto a una casa popolare. Ce ne sono venticinque disponibili (seppure non sono state ancora consegnate), ma le richieste pervenute sono 149. Per tutti gli altri si prova ad attingere ai fondi regionali disponibili per i comuni ad alta tensione abitativa. Senza contare i sussidi ordinari e straordinari ricevuti a singhiozzo. Poche decine di euro.

Per ammissione dell’assessore alle Politiche sociali, Anna Maria Vavalle, si tratta di “Una guerra tra poveri”. La burocrazia, la mancanza di fonti e la presentazione dei nuovi modelli Isee complicano tutto. Nel video la storia di Vincenzo e le risposte dell’amministrazione comunale di Acquaviva delle Fonti.