La storia di Giuseppe Angiulli, 54 anni, alcolista con seri problemi psichici, è sconvolgente. Letteralmente sconvolgente. A fare impressione non è tanto la montagna di escrementi di topo sul cibo e nel letto, nemmeno l’odore vomitevole di urina e feci, misto a muffa, quanto il fatto che il tugurio in via San Sebastiano, a Barivecchia, si trovi a due passi dalla sede dell’assessorato al Welfare e dalla Cattedrale e che tutti: servizi sociali, servizio di igiene mentale, vigili del fuoco, personale del 118 e forze dell’ordine, siano a conoscenza delle condizioni disumane in cui vive. Certo, lui non vuole farsi aiutare da nessuno ma, d’altro canto, non può nemmeno essere lasciato solo dietro quella porta quasi sempre bloccata.

Residenti e commercianti sono esasperati. Gli danno da mangiare, lo aiutano per quanto possono, ma Giuseppe è pericoloso, non è capace di intendere e volere. Non siamo medici – lo sappiamo – ma un bevitore accanito, che sfama i topi di casa e si fa mordere sul collo, può essere in grado di intendere e volere? E poi bestemmie irripetibili contro chiunque, bambini compresi. Una convivenza difficile.

La situazione è stata denunciata a diversi uffici del Comune di Bari. A luglio del 2013 qualcuno promise che sarebbe tornato presto per trasferire Giuseppe altrove. Intanto lui continua a vivere senza luce e riscaldamento, in una casa indegna – di proprietà – La gente di via San Sebastiano, invece, continua ad aspettare.

Chissà per quanto altro tempo dovrà aspettare. Ognuno si scarica il barile: è competenza di quell’ufficio, non abbiamo certezza che sia incapace, spetta al Comune. La solita solfa, mentre Giuseppe diventa sempre più pericoloso per sè e per gli altri; continua a urinare e defecare nelle buste di plastica, che spesso restano accumulate in casa. Non esiste giorno e notte, perché non c’è una sola finestra. Giuseppe, abbandonato tra i topi, vede a tentoni accendendo ceri. Il rischio che possa generarsi un incendio è altissimo, sempre che non lo ammazzino prima. Chi vuole cacciarlo non si limita solo a scritte ingiuriose sulla porta del loculo, qualche volta si è spinto ad accendere stracci con la benzina sotto la porta del loculo.