Il 4 marzo si avvicina inesorabile e la campagna elettorale impazza, tra promesse più o meno fattibili, patti che ogni giorno vacillano da una parte e dall’altra, epurazioni, inchieste della magistratura su candidati di tutti gli schieramenti politici e così via. Non fosse per le parodie che impazzano sui social, sembrava che non ci fosse più molto da dire, salvo ovviamente colpi di teatro tenuti in serbo per l’ultimo minuto.

A far saltare sulla sedia molti tra elettori e politici, ci ha pensato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Le sue ultime esternazioni “contro” Renzi e il renzismo, a favore del Movimento 5Stelle, hanno fatto molto rumore, come era certamente nelle sue intenzioni. Chi non se l’è fatte sfuggire sono Giacomo Olivieri, presidente di Realtà Italia, Nicola Canonico, con la sua Lista Canonico per Bari, e Donato Cippone, anche lui in campo con la sua Uno per Uno. Da loro arrivano 5 domande “spinose”, l’obiettivo è puntato sulle comunali in programma a Bari nel 2019, ma non solo. Emiliano risponderà? Ecco le domande.

1. Quando il Presidente della Regione Puglia, Emiliano, afferma che dopo le elezioni del 4 marzo sarà necessario superare il ‘renzismo’ – e, quindi, non solo Renzi! – si riferisce anche alla necessità di prendere le distanze dalla cattiva amministrazione del Sindaco di Bari Antonio Decaro, che del ‘renzismo’ è il più tipico prodotto locale?

2. Michele Emiliano afferma di preferire i rappresentanti del MOVIMENTO 5 STELLE rispetto a quelli del centrodestra: questa sua scoperta delle ultime ore lo porterà anche a rinunciare al reclutamento in Puglia di numerosi ex avversari di centrodestra – tra i quali Simeone Di Cagno Abbrescia – per assegnare loro golose ed inutili poltrone, retribuite con i soldi dei contribuenti baresi e pugliesi?

3. Laddove Renzi – pur perdendo le elezioni del 4 marzo – dovesse non dimettersi dalla guida del PD e imporre la propria linea, antitetica a quella di Emiliano, il Presidente pugliese abbandonerà il PD o si rimetterà in riga?

4. Se in Puglia e – in particolare a Bari, città di Emiliano e Decaro – i risultati elettorali del PD dovessero essere inferiori alla media nazionale del partito, i due si dimetterebbero dai loro incarichi istituzionali, permettendo ai cittadini di scegliersi nuove e più gradite guide istituzionali?

5. Gli elettori che, domenica 4 marzo, dovessero ancora voler attribuire il proprio voto al PD, rafforzeranno Emiliano che vuole liberarsi di Renzi…o Renzi e i suoi, che vogliono liberarsi di Emiliano?