“Si chiama propaganda elettorale e sono le promesse fatte al momento del voto e non più mantenute durante il mandato”. Il consigliere del gruppo misto va all’attacco del sindaco Antonio Decaro durante il suo sopralluogo nei parchi mai completati del quartiere Japigia.

“Decaro ha parlato, al pari del predecessore Michele Emiliano, di come avrebbero valorizzato le periferie e che di fatto le hanno solo maggiormente abbandonate e degradate. Ben tre cantieri che portano il nome di tre promesse: Parco pubblico via Suglia, Pineta San Luca e in Parco fra via Lupo Protospata e via Siponto. Siamo nel cuore di Japigia dove realizzare un giardino serve anche per un recupero sociale del quartiere. Lo stesso quartiere dove troppo spesso si spara, ma anche dove troppo spesso l’Amministrazione è assente.

“Il Parco di via Siponto è un cantiere abbandonato da oltre 5 anni, così mi riferiscono i residenti che ho incontrato e che mi precisano che si stava meglio prima che arrivassero le ruspe per realizzare il nuovo parco. Del nuovo parco non vi è traccia salvo per: erbaccia, materiale di risulta, un edificio nuovo (forse avrebbe dovuto ospitarne i bagni) distrutto da atti vandalici, tubazioni e blocchi di cemento. L’area è malamente recintata, perché parte della recinzione è crollata, ed è seriamente pericolosa perché disseminata di buche per le condutture mai terminate coperti in parte da resti di materiale edilizio”.

Pineta San Luca, stessa storia con la differenza che le buche sono a cielo aperto. Infine, il parco pubblico di Via Suglia, a pochi metri dal taglio del nastro di Decaro per il parco che realizzeranno i privati all’interno del PIRP. Su questo parco, non più tardi di un anno fa ho contestato a gran voce, per iscritto e in tutte le sedi competenti la follia della scelta del Municipio presieduto dalla Paparella di spostare le giostre per bambini diversamente abili da Japigia a Sant’Anna, e solo per fare un favore a quest’ultimo quartiere.

“Una scelta che, non solo non era a costo zero per l’Amministrazione, ma che ha anche determinato la sospensione dei lavori, con un rischio di ulteriori costi, e ad oggi una mancata conclusione dell’opera. Anche questo “cantiere” non risulta in sicurezza, risulta abbandonato e rappresenta insieme agli altri due la (non) azione amministrativa di questo centrosinistra barese”.

“In giornata, predisporrò giuste interrogazioni volte, da un lato a conoscere chi sono i responsabili dei tre cantieri e chi ne risponde dal punto di vista amministrativo e contabile; dall’altro, per conoscere i tempi per il riavvio delle opere. Ovviamente chiederò un intervento urgente per la messa in sicurezza e bonifica delle tre aree”.