“Fuori le auto blu, dentro le bici blu”. Era il marzo del 2015 quando il Comune di Bari acquistò 50 biciclette per mandare in pensione le famigerate auto blu. Un’operazione da 120mila euro con un cofinanziamento del Ministero dell’Ambiente che costò sul bilancio comunale circa 38mila euro.

I mezzi a due ruote erano stati messi a disposizione di assessori e dipendenti comunali per spostamenti a corto raggio in città e evitare il continuo utilizzo dell’auto. Le 50 biciclette furono dislocate a gruppi di 10 a Palazzo di Città e nelle altre sedi del Comune: alla ripartizione Infrastrutture in via Giulio Petroni, al comando di polizia municipale, presso la ripartizione Contratti e Appalti in via Garruba, e alla ripartizione Personale in via Ballestrero.

Le biciclette acquistate, dotate di pedalata assistita, sono prototipi particolarmente performanti sviluppati in collaborazione con la Ducati Energia con GPS e un sistema di rilevazione degli inquinanti atmosferici.

A distanza di più di due anni, però, le biciclette giacciono abbandonate e impolverate nell’androne del Comune, “parcheggiate” nella speciale rastrelliera collegata alla rete elettrica. Al contrario di quanto era stato inizialmente preventivato, le bici non vengono utilizzate quasi mai: solo pochi addetti comunali usufruiscono del servizio, mentre i membri della Giunta le usano solo per occasioni speciali, come per esempio la passerella per andare alla Fiera del Levante.

Pochissimi membri della giunta Decaro utilizzano il mezzo a due ruote per spostarsi in città: primi fra tutti l’assessore alla Cultura Silvio Maselli e, ovviamente, quello allo Sport Pietro Petruzzelli che vediamo spesso in giro a bordo dei loro “bolidi”. Ma si tratta di mezzi privati e non delle famosi bici marchiate Ducati.

Speriamo che l’invito del primo cittadino sia raccolto dal maggior numero di assessori e dipendenti comunali. Gli appelli senza esempio valgono zero, così come le biciclette se restano abbandonate fra la polvere.