Due sospensioni, cinque ore di dibattimento. Ieri, su richiesta dell’opposizione, la faccenda dell’ordinanza sindacale pubblicata senza l’autorizzazione del sindaco Anna Zaccheo, è finita in Consiglio Comunale. La notizia è l’approvazione di una Commissione d’inchiesta, composta da tre componenti della maggioranza e due dell’opposizione, alla quale spetta la presidenza, per stabilire come siano andati davvero i fatti.

Il via libera è arrivato con i voti della minoranza e quelli significativi dello stesso Sindaco Zaccheo, del Presidente del Consiglio Cuscito e del consigliere del PD Michele Cea. Non si conoscono ancora i nomi dei membri della Commissione, che dovrà soprattutto rispondere a una domanda: chi è andato dal Comandante della Polizia Locale di Palo del Colle a fare pressioni affinché pubblicasse l’ordinanza disconosciuta dal prmo cittadino, con cui si riservava un intero isolato come posteggio per gli elettori del PD alle ultime primarie del partito? Parcheggio alla fine occupato abusivamente con una sedia pieghevole.

La notizia ha fatto il giro d’Italia e i commenti sono i più disparati. Peccato per le sette astensioni tra le fila della maggioranza. Certo, se la Zaccheo avesse chiesto scusa per l’errore e non avesse addirittura minacciato di portare le carte in Procura, si sarebbe tutto dissolto in una bolla di sapone, ma in questa occasione qualcosa potrebbe succedere, indipendentemente dalle frizioni interne al PD sulla gestione della vicenda, che per molti versi ha ricordato la sconquassata Armata Bracaleone.

L’altro fatto certo e non di poco conto, è il procedimento disciplinare aperto nei confronti del Comandante della Municipale. Non sappiamo se abbia già fatto a qualcuno il nome del mandante, e cosa questi abbia millantato. Un nome nei corridoi di Palazzo San Domenico circola, ma dobbiamo astenerci dal farlo per rispetto al lavoro della Commissione. Il Comandante potrebbe aver scelto di aspettare la decisione del Consiglio Comunale prima di vuotare il sacco e potrebbe farlo se chiamato dalla Commissione, anche perché un passo avanti del mandante, dopo tutto questo caos, appare improbabile per quanto auspicabile.