Mercato agricolo alimentare barese, ormai noto come MAAB. Potremmo definirla tranquillamente una sceneggiata, se non fosse per il fatto che ci sono in ballo decine di milioni di euro pubblici, spesi allegramente dall’amministrazione comunale di Bari come niente e che proprio niente hanno fruttato finora, se non una struttura abbandonata, vuota, e abbandonata. In teoria la farsa dovrebbe essere finita la settimana scorsa, in teoria, perché in pratica forse non è così. Ma per ricapitolare tutta la (lunga) storia, ci affidiamo a una nota scritta dal consigliere comunale di opposizione Irma Melini. Prendete un sacchetto di noccioline da sgranocchiare e mettetevi comodi. Come in un buon film, la trama prevede anche il colpo di scena.

“È il 2009 l’anno nel quale Michele Emiliano, Sindaco, e Loredana Capone, vicepresidente della Regione, inaugurano il Mercato Agricolo Alimentare Barese, MAAB. La struttura del mercato, mai entrata in funzione, contava 16 box realizzati con il Primo lotto rimasto unico e prevedeva – secondo dichiarazioni a mezzo stampa – altri due lotti con la realizzazione di altri 32 box di uguali dimensioni, fino al numero complessivo di 84, per un totale di 54 milioni di euro. Di tutte queste chiacchiere, però, oggi ereditiamo un gigante con la testa piccola e non funzionate, ovvero ben 28 ettari non del tutto espropriati, con solo i 16 box del 2009 e una spesa ingiustificata di ben 32 milioni, comprensivi anche dell’ultimo aumento di capitale sociale da poco disposto”.

“Una sproporzione, quella fra la previsione di 84 box su 28 ettari con un costo di 54 milioni contro i reali 16 box su 28 ettari con una spesa effettiva di 32 milioni, che non ha mai visto negli anni un solo responsabile politico-amministrativo. A che serviva espropriare 28 ettari se in 10 anni non si è neanche aperto uno dei box realizzati o non si è proceduto a tipizzare tutta quell’area come anche previsto da delibere di Consiglio comunale? Come è stato possibile lasciare in stato di totale abbandono un investimento da milioni di euro per tutti questi anni senza che nessuno intervenisse? Come si giustifica ancora l’accesso a fondi europei senza aver rispettato mai il cronoprogramma dei lavori?”

“Questa è la verità sottaciuta da delibere di Giunta molto particolari, finanche notturne come l’ultima, che hanno semplicemente cercato di non far emergere le responsabilità e salvare il salvabile, con l’ausilio di riunioni di Consiglio di Amministrazione del MAAB e della Camera di Commercio. Come mai non è stata escussa la polizza milionaria a garanzia degli espropri, che avrebbe evitato altro spreco di soldi a fronte di evidenti responsabilità da accertare?”

“Fra i problemi sottaciuti resta, in maniera evidente, proprio quello degli espropri perché in questi 10 anni si è immaginato di realizzare tutta questa avveniristica opera su suoli privati, senza preoccuparsi di indennizzarli in tempi brevi. Così, nel 2006 il Comune di Bari ha delegato la potestà espropriativa al Consorzio MAAB per espropriare e indennizzare i proprietari dei 28 ettari, dimenticandosi però – il Comune – che il 6 ottobre del 2016, esattamente come prevede la legge dopo 10 anni, sarebbe venuto meno il presupposto di pubblica utilità con il quale l’Ente può espropriare la proprietà privata di quei suoli”.

“Al danno di aver dimenticato la scadenza del 6 ottobre 2016 si è sommato il danno di aver rinnovato la delega agli espropri, scaduta nell’ottobre 2015, con 11 mesi di ritardo il 14 settembre 2016 con un’altra strana delibera di Giunta. Un rinnovo, perciò, ormai inutile visto che restava meno di un mese per terminare gli espropri. Così, ennesima stranezza una successiva Giunta comunale alle 2 di notte del 3 di ottobre delibera nuovamente sul MAAB, riconoscendo al tema sia l’urgenza sia la delicatezza, in una confusione di atti e procedure che tradisce il caos in cui versa la Giunta stessa”.

“Cosa si delibera alle 2 di notte? Prima di tutto di «aggiornare il piano delle particelle di esproprio e relativa stima delle indennità di esproprio» (delle restante aree), atti necessari per completarne le procedure di esproprio nei tempi previsti dalla legge: 3 giorni. Poi visto il pasticcio della delega espropriativa ormai inutile a causa dei giorni contati, la delibera approva l’escamotage del “mandato” al settore espropri del Comune di emettere lui i decreti espropriativi d’urgenza”.

“Ricapitolando quindi: il Comune ha rinnovato la delega espropriativa al Consorzio con 11 mesi di ritardo e nessuno sa il perché, per di più allo scadere del valore di pubblica utilità della stessa delega, quindi ha dovuto procedere in extremis con decreti espropriativi di urgenza, che ha emesso entro il 6 ottobre, ma le cui procedure devono essere perfezionate anche con l’accettazione del giusto indennizzo da parte dei privati interessati: la storia quindi non finisce qui”.

“Inutile precisare che, si legge in delibera, le procedure di espropri sarebbero dovute essere ultimate entro il 31 agosto 2016 (atto d’obbligo sottoscritto in data 21.7.2016). Una data, quest’ultima, ignorata e compromessa anche dalla presentazione evidentemente tardiva dell’apposita e necessaria fideiussione bancaria che è pervenuta solo il 30 agosto 2016, il giorno prima, rispetto alla scadenza della data fissata per ultimare le procedure di esproprio: come mai anche questo sottaciuto? Insomma, un pasticcio che continua a non vedere i responsabili, ma solo il tentativo di nascondere le responsabilità con atti notturni o fuori tempo massimo”.

“Ultima chiosa, si da atto in narrativa che vista «l’imminente scadenza delle concessioni» del MOI – quando io l’ho denunciato per iscritto sembra non esser vero – occorre accelerare le procedure del MAAB, ma soprattutto si legge anche che nel rischio di ritardi – codesta Amministrazione – ha «disposto già in precedenza adeguamenti alla struttura per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori» del MOI. Per questo invito tutti a recarsi al Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso per verificare se è ancora un luogo dignitoso per i più 2000 operatori che vi lavorano quotidianamente”.

“Infine, la massima gravità ancora non emersa è l’aumento di capitale approvato in Assemblea straordinaria per ben 11milioni e mezzo, disposto con l’ultimo Cda del MAAB di cui il Comune di Bari è azionista, rappresentato dall’Assessore Palone: con quali soldi il Comune di Bari coprirà la sua quota di oltre un milione di euro? Tutti questi miei interrogativi sono stati oggetto di numerose interrogazioni scritte, che aspettano risposte concrete, ma che soprattutto non si tacceranno fino a quando non emergeranno i responsabili, fino a quando non sarò certa che i baresi non sprecheranno più un euro e fino a quando non vedrò aprire definitivamente il MAAB”.