La materia è complessa e particolarmente tecnica, gli economisti non ce ne vorranno se l’argomento non sarà trattato in maniera specifica o se ci saranno delle inesattezze. Alla ciambella della recente approvazione del rendiconto in Consiglio Comunale, però, manca buco, come spesso è successo per le questioni amministrative.

A leggere la lettera che la Presidenza del Consiglio del Comune di Bari ha mandato a chi di competenza, si fa presente che come previsto dal D-Lgs 227 del 2000, art. 227 co.2-Ter, ma soprattutto come richiesto dall’art. 53 del regolamento di contabilità dell’ente, per la verità impreciso e approvato appena due mesi fa dallo stesso Consiglio, pare che all’appello manchi il rendiconto consolidato.

Distrazione, dimenticanza, incompetenza o ignoranza? Non può certamente essere dolo, considerando che si tratta in ogni caso di un provvedimento da prevedere a norma di legge e come da modifiche fresche fresche apportate al regolamento comunale, a quanto pare per incosapevole alzata di mano. Ironia della sorte due mesi fa, al momento delle modifiche al regolamento, il presidente del Consiglio Comunale, Pasquale Di Rella, che adesso chiede lumi, era assente.

Persino i revisori dei conti pare siano caduti dalle nuvole. Siamo certi si verrà a capo della faccenda entro le prossime sedute di Consiglio, previste per il 30 e 31 maggio e primo giugno. Di Rella chiede a Sindaco, Consiglieri Comunali, Assessore al Bilancio, Direttore Generale, Direttore della Ragioneria Generale, Direttore della segreteria della Ragioneria Generale, al Capo di Gabinetto e al Collegio dei Revisori dei Conti, una risposta solerte.

Pare che il rendiconto consolidato non esista, ma questa è solo una voce, più probabile sia passato nel dimenticatoio a causa delle polemiche sul presunto aumento delle tasse. L’articolo 239 della stessa legge citata dal Presidente Di Rella, alla lettera d, menziona una relazionale che i revisori rilascerebbero per l’eventuale rendiconto consolidato. Con eventuale, però, non si intenderebbe il più classico dei “se vuoi lo fai, in caso contrario amen”.

Eventuale, perché a farlo obbligatoriamente devono essere solo i Comuni che hanno aziende partecipate ed enti strumentali, quindi anche il Comune di Bari. Al comma bis della lettera d dell’articolo 239, poi, viene fatto esplito riferimento al bilancio consolidato e al rendiconto consolidato.  Due cose distinte dunque. Domandare è lecito, rispondere è cortesia. In questo caso, però, una risposta appare obbligatoria almeno quanto il rendiconto consolidato.