“Dobbiamo tutelare dal dissesto finanziario i risparmi delle centinaia di dipendenti che hanno versato dai loro stipendi piccole somme in grado di garantire loro una seconda liquidazione”. Sono i dubbi che si  pongono i Consiglieri Romito e Mangano, rispettivamente Vice Presidente e componente della Commissione “personale” del Comune di Bari. “Non è possibile – continua Romito – che qualche dirigente abbia incassato il premio buonuscita con il metodo retributivo anziché con il contributivo perché questo ha ingenerato una sperequazione finanziaria che la cassa non può più permettersi. I dirigenti che hanno incassato molto più di quanto versato non possono determinare il dissesto della Cassa, che deve garantire le centinaia di dipendenti con un livello medio e non chi ha già incassato o pensa di incassare anche tre volte più di quanto versato (magari perché divenuto dirigente negli ultimi anni di carriera, proprio quindi negli ultimi 12 mesi di lavoro su cui si calcola il premio buonuscita)”.

“Non possiamo consentire che si mettano a rischio le finanze dell’Amministrazione per gestioni discutibili su cui vogliamo vederci chiaro – chiosa Irma Melini – Porteremo il tema in Commissione trasparenza”. Sull’argomento si è espresso anche Giuseppe Carrieri che conclude: “I cittadini baresi non possono pagare con i loro risparmi i privilegi di qualcuno e noi che siamo qui per la prima volta vigileremo sul punto”.