L'ex sindaco di Molfetta, il senatore di Forza Italia Antonio Azzollini

«La situazione è gravissima. Il crac dell’ente ecclesiastico e i reati contestati dalla Procura di Trani configurano un quadro che stando alle prime ricostruzioni risulta agghiacciante». I portavoce comunali, regionali e parlamentari del Movimento 5 Stelle parlano di bollettino di guerra a proposito della pioggia di arresti per il crac della Casa della Divina Provvidenza di Bisceglie, l’ex ospedale psichiatrico finito sull’orlo del fallimento a causa di debiti per mezzo miliardo di euro.

Tra le richieste di domiciliari c’è anche quella per il senatore Azzolini (NCD), presidente della Commissione Bilancio al Senato ed ex sindaco di Molfetta, già indagato per la maxi truffa del porto di Molfetta: «Abbiamo già chiesto più volte in passato le dimissioni di Azzollini – commentano i portavoce M5S – Vogliamo ricordare che all’epoca dell’inchiesta sul porto di Molfetta, inchiesta nella quale risulta ancora implicato, è stato salvato dal PD a Palazzo Madama nonostante il parere favorevole all’arresto della Giunta. Siamo davanti all’ennesimo torbido intreccio tra politica, sanità e malaffare – proseguono i pentastellati –  le conseguenze, inutile dirlo, le pagano ancora una volta i cittadini. Prima di tutto i pazienti disabili di questa struttura che si troveranno probabilmente senza ricovero, per non parlare di tutti i contribuenti, a cui sono stati sottratti 500 milioni di euro soldi pubblici che sono stati “spostati” sui conti di imprenditori e politici».

Secondo i portavoce pugliesi del Movimento 5 Stelle «l’aula del Senato deve pronunciarsi favorevolmente all’arresto, consentendo alla magistratura di proseguire con il suo operato, per evitare il rischio di inquinamento delle prove, l’occultamento di documenti o addirittura la fuga. Questa inchiesta rappresenta un punto di svolta – concludono – Renzi deve decidere da che parte stare, se dalla parte dei cittadini o se dalla parte di gente come Azzollini. Pretendiamo che i responsabili vengano puniti e ci aspettiamo una presa di posizione netta».

Diversa la situazione in casa Ncd, partito in cui milita Azzolini, e in casa PD. Il Nuovo Centro Destra di Alfano è orientato a “fare quadrato” intorno al suo discusso senatore. Il Partito Democratico, dietro al solito “vediamo prima le carte” ha fatto già trapelare il suo sì. Il problema vero è nei rapporti tra gli schieramenti. Dovesse passare l’arresto di Azzolini, il rischio è che imploda tutto il Governo. In piena inchiesta “Mafia Capitale”, il PD ha già le sue belle gatte da pelare e non può permettersi passi falsi. I tentativi di diplomatici per spuntare una uscita di scena volontaria dell’ex sindaco di Molfetta per non inasprire gli animi sono miseramente naufragati. Per ora si punta a far calmare le acque allungando i tempi della discussione in aula.

Intanto il il Commissario Straordinario della Casa della Divina Provvidenza, l’avvocato Bartolo Cozzoli, ha diffuso una nota con cui ringrazia «il Tribunale di Trani, la Procura della Repubblica e il Nucleo di Polizia Tributaria di Bari per il lavoro fin qui svolto. Voglio tranquillizzare tutti i lavoratori della Casa della Divina Provvidenza – ha scritto – il tentativo di salvataggio dell’azienda va avanti con ulteriore convinzione. Il nostro unico obiettivo rimane quello di permettere a questa struttura di tornare a camminare, nel più breve tempo possibile, sulle proprie gambe ed essere competitiva in un mercato così complesso. Il percorso che abbiamo tracciato sta producendo i primi frutti: aumento della produttività e riduzione dei costi. Prima che si arrivi all’esecuzione del Programma di cessione approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico – conclude il Commissario Straordinario – metteremo in campo altri interventi virtuosi, per questo motivo sarà essenziale proseguire il confronto con la Regioni Puglia e Basilicata».