Dario Stefano fuori dalle primarie regionali, salta il tavolo del centrosinistra. Nichi Vendola mette il punto fermo alla competizione del 30 novembre, lasciando il PD solo con  suoi due candidati, Emiliano e Minervini.

“Allo stato il centrosinistra non c’è più, le primarie non si fanno”. E’ l’annuncio fatto dal presidente della Regione Puglia e leader di Sel, Nichi Vendola, a conclusione di un vertice di maggioranza tenuto nel pomeriggio a Bari dopo le dichiarazioni del segretario regionale Pd, Michele Emiliano. “E’ stato violato un vincolo fondamentale di solidarietà, di lealtà e di rispetto della verità – ha detto – non intendo ulteriormente esercitarmi in alcun pin pong polemico con Michele Emiliano”.

Una conferenza stampa indetta in pochissime ore, all’indomani di due episodi che certo non hanno contribuito a rasserenare il clima già teso di queste strane primarie a tre in cui però Michele Emiliano sembrava stesse facendo la parte dell’asso pigliatutto.

Intanto Guglielmo Minervini ha rilasciato su Facebook questa dichiarazione: Sono profondamente dispiaciuto che Vendola e Sel si siano sfilati dalle primarie e dalla coalizione. Comprendo le motivazioni: siamo stati i primi a denunciare il rischio di snaturamento del centrosinistra a causa della spregiudicatezza di Michele Emiliano. Tuttavia non condividiamo la decisione.

Per noi le primarie continuano perché il centrosinistra non è fatto soltanto dai partiti e non è solo una vicenda tra il Pd e Sel. Il centrosinistra è soprattutto un popolo che domenica vuole partecipare e decidere per vincere i sistemi d’interesse e le loro truppe cammellate.

Le battaglie si vincono sul campo, dimostrando la superiore forza della passione e dell’entusiasmo. Noi lotteremo. Per la Puglia e per i pugliesi. In maniera intransingente anche domenica, nei seggi, pronti a denunciare ogni forma di inquinamento del voto per primarie sane, limpide, trasparenti e che siano davvero una festa della democrazia.

Ora si tratta di capire se le primarie si svolgeranno ugualmente e soprattutto come proseguirà la maggioranza che governa la Puglia e che dovrebbe reggere almeno sino alla prossima primavera.