Quella che segue è una valutazione necessariamente sintetica e complessiva sul secondo mandato di Michele Emiliano e sulla sua giunta assessorile. Abbiamo tenuto conto anche del primo mandato, solo per quanto riguarda il Sindaco e alcuni assessori che sono stati riconfermati, anche se non necessariamente con la stessa delega che avevano in precedenza. I “senza voto” non hanno potuto esprimere il loro potenziale per la brevità del loro mandato, mentre gli “zero” hanno avuto tempo e modo per esprimersi ma in pratica non hanno prodotto nulla. Ovviamente, i giudizi si riferiscono esclusivamente alla carica istituzionale, mentre non hanno nulla di personale, extra politico o extra amministrativo. Solo la personalità debordante di Michele Emiliano ha permesso a questa amministrazione di non naufragare dopo poche settimane e di giungere alla riconferma del centro sinistra al governo della città, nonostante la performance sostanzialmente insufficiente di molti “dicasteri” anche fondamentali, come si evincerà dai giudizi. Non ci resta che augurare buon lavoro e buona fortuna alla prossima amministrazione, soprattutto per il bene della città di Bari

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MICHELE EMILIANO (VOTO 6-): due mandati di seguito, il secondo troppo condizionato dai partiti e da un’incredibile scelta, quella di non avere un Assessore alla Cultura. La grande spinta innovativa dei primi cinque anni si è come leggermente spiaggiata durante il secondo quinquennio.  Ma la sua personalità è tale che gli hanno perdonato anche lo scivolone con i regali  (non richiesti e non graditi a dire il vero) dei Degennaro; la nomina di alcune nullità assolute in Giunta, come Filippo Barattolo o Franco Albore; la scelta di una Degennaro per un assessorato di facciata (Innovazione) senza cogliere l’evidente conflitto di interesse che si era innescato. Avrebbe un voto più alto se si fosse già dimesso dalla Magistratura, visto che ha tutte le intenzioni di diventare presidente della Regione Puglia. Lascia un Comune in salute finanziaria, ma con grosse emergenze sociali e ambientali e non è solo colpa del benedetto patto di stabilità.
Deleghe: Affari Generali, Personale, Cultura, Polizia Municipale, Mobilità sostenibile, Trasporti, Infrastrutture viarie e loro manutenzione, Contratti e Appalti. Dal 2 agosto 2013: Patrimonio, Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), Emergenza abitativa. Dal 10 agosto 2013: Politiche abitative; dal 19 settembre 2013 Mezzogiorno, Piano Strategico, Ufficio Unico PIT.

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ALFONSINO PISICCHIO (VOTO 4): vicesindaco da parata e di facciata. Irrilevante sulla delega alle Finanze (subentrava a Gianni Giannini), inefficace sulle aziende, ancora in preda al manuale Cencelli di cui è uno dei più fervidi sostenitori.
Deleghe: dal 12.11.2013 Economia e Finanze; dal 30.11.2013 Politiche Comunitarie; sino al 11.11.2013 Aziende.

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LUDOVICO ABBATICCHIO (VOTO 7):  si è barcamenato tra le emergenze sociali più varie, incluso l’arrivo di centinaia di minori stranieri non accompagnati che vengono assistiti nelle case rifugio da associazioni di volontariato e su alcuna di queste andrebbe fatta chiarezza e trasparenza. Scarsità di personale e di fondi lo hanno un po’ mortificato, ma ha comunque cercato sempre di dare il massimo. Il suo è un assessorato importante che meriterebbe più risorse. Molte le iniziative a favore della salute delle donne e delle bambine.
Deleghe: Welfare e Politiche attive del Lavoro.

Rocco De Franchi

ROCCO DE FRANCHI (VOTO 7): si è occupato di commercio e commercianti senza fare rumore, con concretezza e umiltà. Una delle scelte più felici del secondo Emiliano. Deleghe: dal 2.7.2013 Commercio, Attività economiche, Mercato ortofrutticolo. Dal 31.10.2013 Contenzioso

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CATERINA DE SIMONE (SV): troppo breve la sua permanenza a Palazzo di città. Se Emiliano l’avesse nominata prima…
Deleghe: dal 5.3.2014 Rapporti con il Consiglio Comunale e Attuazione del Programma Servizi demografici, elettorali, statistici, Toponomastica e Area metropolitana; dal 14.3.2014 Presidenza del Comitato Emergeza Abitativa – Gestione del patrimonio immobiliare non utilizzato.

margherita giampaolo

MARGHERITA GIAMPAOLO (VOTO 5): sul decentramento non ha offerto prove eccezionali. Anzi, ci è sembrata troppo influenzata dalla volontà del Sindaco che a sua volta ha deciso seguendo più gli umori dei vari capi e capetti di quartiere, che guardando a una vera Area Metropolitana.
Deleghe: Innovazione Tecnologica e Decentramento.

marco lacarra

MARCO LACARRA (VOTO 3 ): politico di vecchia razza, non ha brillato come assessore ai lavori pubblici, anche perché i lavori che ha iniziato sono tutti fermi. Scontata la scusa che attribuisce tutte le colpe al patto di stabilità. Ha sempre dato l’impressione di essere la persona sbagliata nel posto sbagliato.
Deleghe: Lavori Pubblici (escluso verde e strade) e Sicurezza dei cantieri.

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FABIO LOSITO (VOTO 2): nominato assessore per esclusivi meriti politici, ha creato scompiglio con la sua idea sui libri di testo che mirava a far risparmiare le famiglie e che ha invece provocato un’autentica sollevazione popolare di genitori, insegnanti e librai. Irrilevante nella delega all’accoglienza e pace.
Deleghe: Politiche educative e giovanili, Accoglienza e Pace.

maria maugeri

MARIA MAUGERI (VOTO 2): fallimento totale sulla raccolta differenziata e poco altro. Non può nemmeno riportare fra i suoi meriti la bonifica della Fibronit, perchè è a un punto morto da anni. Nominata solo perché donna: non può che avere un voto bassissimo.
Deleghe: Igiene, Sanità, Manutenzione del verde, Ambiente, Sviluppo Ambientale e Tutela dei Diritti persone e animali

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ELIO SANNICANDRO (VOTO 5): ha lavorato molto sul PUG e sul progetto per valorizzare lo stadio San Nicola e i terreni circostanti. Ha incartato qualcosa sugli eventi sportivi internazionali, che ogni tanto sfiorano la nostra città. Ma poteva fare di più per gli sport minori e per le attività sportive di quartiere. Non si è mai dimesso da presidente regionale del Coni, nonostante un evidente conflitto di interesse. Deleghe: Urbanistica e Sport.

Bari - Spallini Sabrina assessore Comune di Bari

SABRINA SPALLINI (VOTO 3): nomina recentissima e tardivamente di genere. Irrilevante sulle aziende, che sono sempre dominio della spartizione partitocratica e sindacale. Deleghe: Aziende.

vasile

ANTONIO VASILE (SV): in chiaro conflitto di interesse (la sua famiglia gestisce alcuni hotel), non abbiamo ravvisato in lui particolari competenze, tali da far dimenticare le ragioni per cui non dovrebbe fare l’assessore. A parte qualche maxi schermo in piazza per l’epopea del Bari Calcio, non gli possiamo riconoscere moltissimo altro.
Deleghe: Rapporti internazionali, Marketing territoriale e Comunicazione Istituzionale.

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GIANLUCA PAPARESTA (SV): troppe deleghe e tutte altisonanti, ma nessun risultato degno di nota. Per fortuna si è poi occupato di altro lasciando la giunta. Deleghe: Mezzogiorno, Politiche Comunitarie, Piano Strategico, Rapporti internazionali, Marketing territoriale, Comunicazione delle istituzioni.

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ANNABELLA DE GENNARO (VOTO 0 ): non avrebbe dovuto essere nemmeno nominata assessore. Uno dei gravi errori commessi da Michele Emiliano durante il secondo mandato. Inutile, più che dannosa.
Deleghe: Innovazione

floriana gallucci

FLORIANA GALLUCCI (VOTO 8): attiva e concreta, ha dovuto lasciare la giunta per incompatibilità alla luce della recente legge anticorruzione. Una delle migliori, finchè c’è stata.
Deleghe: sino al 1.8.2013 Patrimonio, Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), Emergenza abitativa.

giannini

GIOVANNI GIANNINI (VOTO 8): ottimo assessore finanziario. Ha dovuto fare i conti con il patto di stabilità, ma ha lasciato i conti in ordine e un Comune in salute. Ha lasciato solo perché lo ha voluto Nichi Vendola nella sua giunta, con una delega ai trasporti. Veniva dal mandato precedente di Emiliano dove si era occupato di politiche abitative.
Deleghe: sino al 9.8.2013 Economia e Finanze, Contenzioso, Politiche abitative.

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FRANCESCO ALBORE (VOTO 0): uno degli inutili e irrilevanti. Nonimato solo per il Manuale Cencelli.
Deleghe: sino al 1.7.2013 Commercio, Attività economiche, Mercato ortofrutticolo.

barattolo

FILIPPO BARATTOLO (VOTO 0): in quasi cinque anni una sola delibera, ma ha percepito l’indennità tutti i mesi. Mitico per aver costretto la figlia a dimettersi da Eataly per non indurre a pettegolezzi su eventuali raccomandazioni. Avrebbe dovuto dimettersi lui, ma non l’ha fatto.
Deleghe: Sino al 3.2.2014 Rapporti con il Consiglio Comunale e Attuazione del Programma Servizi demografici, elettorali, statistici, Toponomastica e Area metropolitana.