Ci risiamo. Nel mare magnum di comunicati stampa e post internettiani di questa campagna elettorale, Domenico Di Paola “bacchetta” Antonio Decaro:

«Io non sono Emiliano». Con un incredibile esercizio funambolico, Antonio Decaro tenta invano di smarcarsi dall’attuale sindaco dopo esserne stato l’eminenza grigia, il braccio destro, il collaboratore stretto in questi 10 anni di amministrazione di centrosinistra a Bari. E oggi, con una disinvoltura quasi imbarazzante, dimentica le inadempienze e le enunciazioni della sua giunta.

Oggi parla di riqualificazione della costa che aspetta di essere riqualificata da tempo. Ricordiamo uno dei primi gesti di forte impatto mediatico di un assessore all’ambiente della giunta Emiliano, quello di farsi fotografare su un gommone dei vigili urbani mentre ispezionava gli scarichi a mare. In quell’occasione fu annunciata la soluzione del problema e l’eliminazione degli scarichi di cui parla ancora  oggi Antonio Decaro dalle pagine di Repubblica. I cittadini stanno ancora aspettando.

Lo stesso dicasi del porto turistico. Dopo aver condiviso l’intero percorso politico ed amministrativo di Emiliano e della sua giunta, l’ex assessore comunale, ex consigliere regionale, attuale deputato pd e consulente comunale alla mobilita’, sembra svegliarsi improvvisamente da un letargo durato 10 anni con idee e progetti gia’ ampiamente annunciati e mai realizzati, chiedendo ai cittadini  e pretendendo di dimenticare tutto come se nelle ultime due legislature fosse stato su Marte e oggi la sua navicella, rigorosamente a pedali, fosse rientrata sulla terra. Ma i baresi non dimenticano.

Siamo ansiosi di ricevere la replica di Antonio Decaro. Una domanda però, sorge spontanea: in campagna elettorale, parlare male dell’avversario, a torto o a ragione si intende, porta bene.