Nessun vestito rosa per la luna ieri,  l’evento astronomico che aveva fatto sperare, si è rivelato una grande bufala. La luna era “solo” più vicina alla terra, circa 25.000 chilometri in meno rispetto al solito, più grande del 14% e più luminosa del 30%. Questo perché, durante la sua orbita, essa si trova sul perigeo, ovvero nel punto più vicino alla Terra.

Ma perché quindi, in giro si era sparsa la voce della “luna rosa”? Per spiegare ciò,  Pierluigi Catizone direttore dell’Osservatorio è dovuto tornare un po’ indietro nel tempo. Qualche centinaia di anni fa, i nativi americani diedero dei nomi alle lune piene dell’anno. Ogni mese quindi, aveva una luna piena con un suo particolare nome. Quella di giugno era la Luna della Fragola (Strawberry Moon) perché era il periodo migliore e più prolifico per la raccolta delle fragole.

Giunto il momento tanto atteso, tutti su in terrazza per poter finalmente ammirare la luna e saturno con i telescopi. Nessuna delusione si è riscontata tra le voci dei visitatori alle quali abbiamo chiesto un’opinione:

“…no, nessuna delusione perché immaginavo, sapevo già grosso modo che non sarebbe stata né rossa, né rosa, perché la si vede così nel momento in cui sorge” .

“…me l’aspettavo. Avevo già letto che la notizia era stata smentita, quindi non avevo nessuna aspettativa. E’ stata comunque una bella esperienza”.

Insomma, a quanto pare poco importa se è rosa, blu, rossa o gialla. Lei rimarrà sempre la vecchia Signora Luna. Con tutti quei crateri, tutti quei solchi, percorsa da tutte quelle rughe. Colei che ci accompagna nel suo incessante viaggio. Se tutto cambia, muta, si evolve, rimarrà sempre il solito volto familiare nel buio, un’amica sempre presente e silenziosa. A volte così fragile, altre volte così lucente da abbagliare la vista, a volte a stento riesce ad affiorare dall’azzurro del cielo. La stessa luna che è in grado di generare in noi talmente tante emozioni da farci assumere l’appellativo di “lunatico”. Un perfetto miscuglio di calma, tranquillità, serenità, magia, pace, malinconia e meraviglia. Un sogno che non avrà mai fine, perché senza luna non c’è notte.

In fondo lo diceva anche Shakespeare: “È tutta colpa della luna, quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti”.

24 giugno 2013
Carmen De Benedictis

Fotografie di Luciano Scaramuzzi