Si, perché dopo un poco l’allenatore dei bianconeri è stato costretto a levare le gambe assieme ai propri giocatori. Troppa la calca formatasi in prossimità del palco; troppa la gente presentatasi per avere l’occasione d’incontrare i propri “eroi”; troppi i rischi legati ad una situazione iniziatasi a tranquillizzare solo intorno alle 21 con l’arrivo delle forze dell’ordine. Le cronache raccontano di bimbi in lacrime e tifosi che, smessi i panni degli ultras, chiedevano a gran voce il rimborso dei biglietti.

Il programma avrebbe dovuto prevedere, dopo la presentazione ed il saluto dei vip all’esterno del relais, su di un palco allestito sulla piscina, il vero e proprio incontro con Conte, Bonucci e Marchisio gongolanti e con la coppa del 29esimo Scudetto appena vinto al seguito. Così non è andata, perché, a quanto rivelato su Twitter sia dal difensore bianconero che dal centrocampista, l’organizzazione non è stata all’altezza.

Nessun servizio d’ordine degno dell’evento; nessun bodyguard all’altezza di contenere la fiumana di gente ampiamente prevedibile; nessun sistema di “smistamento” della folla che ha avuto gioco facile ad accalcarsi in prossimità del palco, e non solo, per ottenere anche solo un brandello dei propri beniamini.

«Volevamo festeggiare con i tanti tifosi accorsi ma a causa della scarsa organizzazione questo non è stato possibile» sottolinea Bonucci cui fa eco Marchisio: «Peccato per questa sera! Purtroppo siamo dovuti andare via per la mancata organizzazione. Ci dispiace molto!».

Qualcuno tirerà le orecchie agli organizzatori, l’associazione “Bianconeri d’Italia” e il “Centro Coordinamento Juventus Club”? Chi lo sa. Certo è che il Sud non ha perso occasione per mostrare ancora una volta agli occhi del resto d’Italia la sua immagine peggiore.

Angelo Fischetti