L’Associazione culturale Agorà, il cui scopo è quello di risvegliare il senso civico dei pugliesi, ogni anno sceglie un tema di attualità su cui gli artisti devono cimentarsi utilizzando il mezzo di comunicazione per eccellenza: l’arte. Dalla pittura alla scultura, passando per la fotografia o la videoproiezione. Nel 2011 l’argomento scelto è stato “Enucleare” (per via del referendum appunto sul nucleare), nel 2012 “Lavoro in Fermo” (sull’occupazione giovanile), quest’anno è “La speranza” troppo spesso associata alla “disperazione”. Termini molto utilizzati anche nei titoli delle opere.
Ad aprire le porte agli occhi di cultori e semplici curiosi: Nicola Conte, musicista, Duane Large, chitarrista, Michele Emiliano, sindaco di Bari, e Gianluca Paparesta, assessore al marketing territoriale del comune di Bari.
In un allestimento scenico che sembrerebbe riprendere la forma di un serpente sarà possibile, fino al 19 maggio prossimo, insinuarsi nelle viscere degli animi di questi 25 giovani artisti, selezionati, il 30 aprile scorso, da una giuria presieduta dal Magnifico Rettore dell’Università di Bari Corrado Petrocelli, e composta dai Direttori delle Accademie di Bari, Prof. Giuseppe Sylos Labini e di Foggia Prof. Piero Di Terlizzi, dalla Prof.ssa Maria Angelastri della Accademia di Lecce, dall’ing. Vito Labarile consigliere del Sindaco di Bari per l’arte contemporanea, dalla giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Enrica Simonetti e dalla curatrice della mostra prof.ssa Raosanna Pucciarelli della Accademia di Belle Arti di Bari.
I premi in palio sono due: uno assegnato dalla giuria, l’altro dai voti che ogni visitatore potrà dare all’opera preferita ponendo una croce sull’apposita scheda che riceverà all’ingresso della sala.
Quel che si percepisce al termine della visita è davvero il desiderio comune di speranza purtroppo misto alla paura di crollare in un vortice dal quale potrebbe essere difficile uscire. C’è chi utilizza l’ironia, chi la spietata realtà, chi la gentilezza delle cose semplici, di sicuro per ognuno di loro l’unica arma possibile per poter combattere crisi, distruzione dei valori, arroganza e cattiveria resta la Cultura nelle sue mille sfaccettature.

15 maggio 2013

Mariangela Deliso