L’attività illecita, cui facevano capo quattro extracomunitari ed i baresi in questione, è stata smascherata in mattinata dai militari della Guardia di Finanza del Gruppo Pronto Impiego  del Comando Provinciale di Bari, su disposizione della Procura. Hanno di seguito notificato l’avviso di conclusioni di indagini con le accuse per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina sul territorio italiano e per aver dato luogo a false dichiarazioni di assunzioni di personale extracomunitario.

I sospetti degli investigatori nacquero già quando ad esibire la documentazione furono alcuni uomini provenienti dall’Africa, già segnalati alle forze dell’ordine per la vendita di materiale contraffatto, attività che non aveva di certo nulla a che vedere con la documentazione che al contrario attestava l’assunzione presso famiglie baresi con il ruolo di collaboratori domestici, badanti, giardinieri.

La guardia di finanza ha indagato su ben 195 italiani residenti a Bari che dichiaravano la falsa assunzione in cambio di denaro ( da poche centinaia di euro fino a duemila): questi si appoggiavano ad una base operativa che nascondava le sembianze di due Internet Point nel centro di Bari, gestite da due senegalesi e un pakistano che erano incaricati di inviare telematicamente false attestazioni di assunzioni firmate dai falsi datori di lavoro baresi. L’operazione in questione è stata chiamata “ Vindicta” ( l’Istituto del Diritto Romano con cui il proprietario di uno schiavo lo rendeva libero ) che è riuscita a  smascherare l’attività illecita e ad identificare i 195 italiani, quasi tutti residenti a Bari.

15 Maggio 2013

Claudia Caiati