Negozi che chiudono, piccole imprese che falliscono a causa delle tasse e tanti che vorrebbero aprire una loro attività, ma che per la pressione fiscale devono lasciare il loro sogno chiuso nel cassetto. Per questo motivo è nato un gruppo apolitico “Partite Iva insieme per cambiare” che ha l’ambizione di riunire i possessori di partita iva per trovare soluzioni concrete riguardo all’abbassamento delle imposte.

Stando a un report di Unimpresa, in Italia la pressione fiscale è più alta rispetto a tutti gli altri paesi europei e il carico fiscale supera il 64% del fatturato. Tasse, acconti, interessi, spese e pagamenti, per i commercianti è difficile mantenere la saracinesca aperta.

Il promotore dell’iniziativa è Giuseppe Palmisano, titolare di un negozio nel centro di Monopoli. Il gruppo pugliese, per ora, conta sui 143mila membri, un dato che, stando alla situazione attuale, è destinato a crescere esponenzialmente.

Il direttivo del gruppo è stato deciso ai primi di dicembre. Insieme a Palmisano ci sono Franco Tribuzio, libero professionista di Mola di Bari, Tonino Castellana, artigiano di Mola di Bari, Francesco Massafra, libero professionista di Martina Franca, e poi Giuseppe Sabatelli, Adriano Notarangelo e Giuseppe Spalluto, rispettivamente commercialista, commerciante e giornalista tutti di Monopoli.

Il direttivo ha stilato un decalogo di elementi da discutere durante le riunioni del gruppo. Il primo punto riguarda la riduzione della spesa pubblica e sprechi, seguita poi dalla riduzione del prelievo fiscale e contributivo, abolizione studi di settore, revisione statuto contribuente, protezione del reddito in caso di malattie, applicazione di imposte in modo uguale in tutti i paesi europei, riduzione aliquota, lotta alla burocrazia, tracciabilità e innalzamento limite contanti e abolizione obbligo del pos.