Il “gianduiotto della discordia” continua ad alimentare polemiche. Mentre gli operai sono ancora al lavoro sulla montagnola di terra zollata, con la scritta “Adelfia” fatta di fiori, adesso viene fuori che proprio quella zona non era certo destinata a costruire il “gianduiotto” ma, al contrario, delle installazioni pubblicitarie.

“Con un investimento pubblico di circa euro 11.300 – spiega Gianni Mennuni, Presidente del Centro Comunale Confartigianato Imprese Adelfia – è stato approvato, in data 30 aprile 2015, un Piano Generale degli Impianti Pubblicitari (Pgip) che, esattamente nella posizione del gianduiotto, prevede l’installazione conferme di due impianti pubblicitari”.

Il problema, però, è che l’amministrazione da almeno due anni non tiene conto di quel piano: “Quel Pgip viene tenuto ingiustificatamente nel cassetto – attacca Mennuni – bloccando di fatto l’attività degli operatori e negando a tutte le attività di Adelfia la possibilità di pubblicizzarsi attraverso, appunto, quei manifesti, decisamente visibili, soprattutto per la gente di fuori che, appunto, percorre la circonvallazione”.

Un danno non solo per i commercianti adelfiesi, ma anche per il Comune: “La mancata applicazione del Pgip produce persino un mancato introito annuale (in termini di tributi) per le casse comunali di circa 15.000-20.000 euro. può anche non interessarci l’entità della spesa relativa alla realizzazione di questa montagnetta con i fiori, ma è giusto o sbagliato pensare di essere caduti forse in un incredibile contraddittorio?”.

“Proprio in questo periodo assai delicato della nostra economia – conclude Mennuni – ritengo sia importante tenere sempre in primo piano il lavoro della gente, quindi i diritti e le opportunità che, come da regolamenti, spettano a chi fa impresa nel nostro territorio. Altro che fiori, piantine e colori, qui si sta scherzando con il lavoro della gente”.