Francesco Caizzi, presidente Federalberghi Bari-Bat.

Solo un 30% di occupazione per gli alberghi di Bari nel weekend di Natale. La città non riesce proprio a diventare ‘destinazione’ turistica, nonostante qualche segnale positivo nei primi dieci mesi del 2016 e la forza del marchio Puglia.

Se ne faccia una ragione l’Amministrazione comunale che, finora, ha prodotto solo due anni di ‘vacanza’ di fatto di politiche turistiche e di marketing territoriale. E solo motteggi social-filosofeggianti che non possono permettersi l’ardire di pressare per l’introduzione di una ulteriore tassa, quella di soggiorno”, il giudizio della Federalberghi Bari-Bat sulla gestione del turismo da parte dell’Amministrazione barese, che, perentorio, non ammette repliche e discussioni.

“La Giunta barese – ammette il presidente Francesco Caizzi – sembra la volpe della favola di Esopo che fa la coraggiosa a distanza di sicurezza. Proclama successi difficilmente verificabili, mentre prova a farne pagare il prezzo al settore alberghiero che, in questa situazione, continua a fare i salti mortali, a proprie spese, per consolidare flussi turistici tali da sostenere un segmento importante per l’intera economia cittadina”.

Dopo i segnali positivi dei primi dieci mesi del 2016 – prosegue Caizzi – per lo più prodotti da fattori esterni (crisi internazionali di destinazioni a basso costo come Egitto, Tunisia, Turchia) e dal lavoro di promozione sul brand Puglia, sono ritornati i mesi grigi di fine ottobre, novembre e dicembre, che ci hanno reso nel weekend di Natale un modesto 30% di occupazione, dopo un ponte dell’Immacolata assolutamente insignificante nei numeri, a fronte del trend positivo registrato a livello nazionale. E non potremo assolutamente consolarci con l’offerta in piazza per il Capodanno 2017. Il weekend di fine anno, infatti, è stato sempre, persino negli anni più neri della crisi, tutto esaurito negli alberghi, nei ristoranti e nei servizi turistici collegati”.

Non è possibile, altresì, tacere – afferma il presidente degli albergatori baresi – le condizioni critiche in cui versa la città nei suoi servizi essenziali (igiene, trasporti, vivibilità e attrattività) che concorrono a ‘fare’ turismo in maniera determinante. Le recensioni di Tripadvisor ci riportano in coro una Bari bella nel suo mare, nei suoi scorci e nelle sue strutture ricettive, ma “brutta” nel caos dei suoi trasporti e nella criticità dell’igiene urbana e dei servizi di informazione e accoglienza”.

In queste condizioni – conclude il presidente Caizzi – la Federalberghi si oppone nettamente all’imposizione di qualsivoglia altro tipo di tassazione, come più volte deliberato in sede nazionale e in sede locale. A Bari la tassa di soggiorno verrebbe percepita come un’ulteriore e iniqua gabella e noi albergatori segnati nella reputazione come i cattivi gabellieri. E il recupero sarebbe limitato solo a noi albergatori, lasciando fuori la grande mole di abusivismo delle camere in affitto, che il Comune non è mai riuscito a debellare. L’unica via praticabile potrebbe essere quella dell’attivazione a saldo zero per noi operatori abbassando la pressione locale, visto che a Bari gli albergatori pagano una Tari alle stelle e una Imu parificata a quella dei nostri colleghi di Milano”.