Un’assemblea unitaria dei lavoratori dell’Università per inviare un chiaro messaggio alla politica italiana. Via le mani dalle tasche di chi suda lo stipendio. A comunicarlo è una nota stampa inviata dall’Unione Sindacale di Base (USB).

“All’indomani della sentenza della Consulta sui mancati rinnovi dei contratti del P.I. scrivevamo un comunicato in cui constatavamo che l’Italia è una repubblica “democratica” fondata sul pareggio di bilancio. Ed infatti, non è bastato in tutti questi anni dover assistere al taglio della spesa pubblica, degli organici, al blocco delle assunzioni, al blocco dei rinnovi dei contratti delle progressioni di carriera agli insulti che hanno accompagnato la campagna diffamatoria contro i dipendenti pubblici=fannulloni.

Ci voleva anche che qualcuno cominciasse ad esercitare il ruolo di esattore della Troika! Ed ecco quindi il MEF, puntuale, a fare i conti in tasca ai Lavoratori che una vita fa avevano beneficiato di salario accessorio regolarmente contrattato nel totale rispetto delle regole previste. Sempre più, in Italia, ed in principal modo negli enti orizzontali ed autonomi (enti locali Università ed altro), si compiono operazioni di rastrellamento di risorse già contrattate ed erogate. Con la manifesta volontà di commissariamento ex post della contrattazione integrativa e con essa dell’autonomia della parte pubblica e delle OO.SS. Ma se i mandanti sono chiari altrettanto chiari appaiono gli esecutori materiali.

La dirigenza dell’Università di Bari ad esempio, accoglie ed anzi anticipa le conclusioni (non ancora definitive) del MEF dimostrando l’intenzione (per adesso con un’attività di ricognizione) di intervenire con atti di messa in mora e poi, si immagina, di recupero coatto.

EBBENE, i Lavoratori intervenuti nell’Assemblea unitaria convocata oggi, 13 luglio 2015, hanno inviato un chiaro messaggio: NON CONSENTIREMO A NESSUNO DI SOTTRARRE UN SOLO CENTESIMO DALLE NOSTRE TASCHE! Ampio mandato alle OO.SS. a mettere in campo ogni iniziativa, legale e soprattutto sindacale per contrastare nella maniera più netta possibile ogni tentativo ulteriore di FURTO DI SALARIO, DIRITTI E DIGNITA’!

ATTENZIONE a pagare sono sempre i soliti, i più deboli con stipendi ormai ridotti alla fame!

Vogliamo credere che qui non esistano orticelli, anzi veri e propri latifondi di privilegio, di potere politico, di influenze di ogni tipo? Cosa dice la Dirigenza dell’Università di Bari, china davanti ai potenti e veri responsabili del disavanzo che fa il debole con i forti e il forte con i deboli?

Come USB vi diciamo che abbiamo sempre condotto la nostra iniziativa sindacale con la chiarezza delle posizioni in campo e con la pratica del conflitto. Non esistono stesse barche, non esistono amicizie, esistono solo interessi e noi dobbiamo imparare a difendere i nostri!

Qualcuno vagheggia di Sindacato Unico, Unitario, magari offrendo in cambio la definitiva archiviazione del contratto collettivo nazionale di lavoro. Se poi a questo aggiungiamo lo stato della contrattazione integrativa, ci rendiamo conto che l’obbiettivo è quello di rendere il nostro rapporto di lavoro, e conseguentemente, il reddito ed anche le nostre vite, assolutamente precario e soggetto a perenne ricatto!

Immaginiamo ad esempio se, (come per il superpreside della riforma della “buona Scuola”) sarà introdotta la figura del superdirigente o del dirigente/datore di lavoro, che avrà legittimazione ad assumere e quindi anche a licenziare! Il Jobs act, i cui principi tenteranno di introdurre nella tornata contrattuale del P.I., ricordiamolo, ci dice che sarà possibile licenziare i dipendenti anche per motivi economici, senza alcun diritto di reintegrazione, con al massimo un risarcimento crescente a seconda dell’anzianità.

Sono solo possibili scenari? Secondo noi sono rischi concreti e quindi il ruolo che sindacati e Lavoratori dovranno svolgere, ATTIVAMENTE, senza più delegare sarà fondamentale. Da Bari, dalla sua Università, oggi abbiamo constatato che la consapevolezza tra i Lavoratori cresce, la loro rabbia e indignazione pure!

Ci candidiamo a lottare INSIEME a loro in una vertenza nazionale perché le paure che vivono oggi i Lavoratori di Bari non sono solo un problema locale ma riguarda tutti i loro colleghi in tutto il Paese”.